Gennaio, andiamo. È tempo di rassettare. Di mettere ordine. Tempo di dietrofront (certo, non per tutti). Mese indicato per invertire la direzione di marcia. C’è chi lo fa con un brusco voltafaccia, chi sceglie un cambiamento soft, senza rossori o pentimenti; svolta, e buona notte ai suonatori. L’anno nuovo ci ha regalato capovolgimenti clamorosi , sorprendenti, per lo più inattesi. Ecco, secondo noi, i più eclatanti.
Sala, la retromarcia dei pasdaran
Onestamente, chi si aspettava una conclusione tutto sommato rapida e indolore? Da come si erano messe le cose, conoscendo l’austerità morale degli ayatollah e l’intrigo internazionale in cui l’innocente giornalista romana era caduta, come avrebbe potuto essere liberata? Arrestata a Teheran il 19 dicembre e trasferita nel famigerato carcere di Evin, abbandonata in una cella di detenzione 8 metri quadrati e costretta a dormire a terra nell’isolamento completo, tutto remava contro di lei. Poi il dietrofront iraniano, i nostri 007 Teheran (incontri segreti e decisivi con i pasdaran), la liberazione mercoledì 8 gennai dopo 20 giorni di carcere, il rientro in Italia accolta sulla pista di Ciampino dall’abbraccio del fidanzato.
D’accordo, la nostra diplomazia e l’intelligence hanno fatto un gran lavoro, la premier Meloni (“Cecilia, sei stata forte”), ci ha messo del suo con il viaggio lampo da Trump, ma da una Repubblica Islamica che nel 2024 ha giustiziato 901 persone (di cui 40 sotto Natale) non ci si poteva aspettare niente di buono. Ed invece la storiaccia ha avuto un lieto fine.
Il voltafaccia di Zuckerberg
Per la serie “anche i ricchi svoltano”, il ceo di Facebook e Instagram, oplà, si è allineato a Musk eliminando il programma di verifica delle notizie dicendo “lavorerò con Trump contro la censura”. Una autentica giravolta camaleontica rispetto alla politica di moderazione dei contenuti che la sua azienda ha seguito per anni. E’ un clamoroso punto di svolta non solo per la sua Meta (69.329 dipendenti, California) ma per l’intero ecosistema digitale.
La giravolta dei polici e degli intellettuali su Musk
Improvvviso mutamento di opinione su Musk prima che diventasse “l’uomo nero”. Da Renzi a Grillo,da Nardella agli intellettuali organici una sterzata a U che non ti aspetti. Prima solo elogi, specie quando Elon finanziava le campagne democratiche di Obama e Hilary Clinton. Musk “brillante”, “un esempio da citare”, “ha una marcia in più”, “un genio visionario”. Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, auspicava addirittura gli investimenti di SpaceX per lo spazioporto di Grottaglie (Taranto). Oggi tutt’altra musica.
L’uscita inopportuna della Belloni
L’ex responsabile del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza) il 15 gennaio ha lasciato l’incarico. Un colpo di scena. Elisabetta, romana, 66 anni, si è sentita “scavalcata e inutile” ed ha mollato. Precisando:”Sono finita in un tritacarne, gli ultimi mesi sono stati uno stillicidio, ma non vado via sbattendo la porta. Non è obbligatorio piacere a tutti”. Un dietrofront inatteso. La Belloni, si dice, non avrebbe più la fiducia di Trump.
Medioriente, il ribaltamento della realtà
Diritti umani a senso unico. Il mondo è rovesciato. Hamas, non pago di aver decapitato la metà dei 1.200 trucidati, ora minaccia di voler denunciare Blinken, il segretario di Stato americano, per crimini di guerra. E ancora: “L’11 settembre è stata una dolce vendetta”. E poi c’è l’Iran che giustizia donne per la loro libertà, gay, dissidenti. Martedì scorso un gruppo di fanatici ha assaltato a New York un ospedale chiedendo la cacciata dei malati ebrei sionisti. Di questo passo dove andremo a finire? Altri ribaltoni crescono.