A Levico Terme (Trento), dove l’aria natalizia è più frizzante di uno spumante, un furto sacro si è trasformato in una penitenza degna di una confessione improvvisata. La statua di Gesù Bambino, trafugata dal presepe in Piazza della Chiesa, è misteriosamente ricomparsa al suo posto accompagnata da un biglietto di scuse degno di una sceneggiatura comica: “Ci scusiamo, avevamo bevuto un po’ e non avevamo pensato alla gravità del gesto.”
Rubano il Gesù bambino dal presepe, poi il pentimento
L’indignazione aveva raggiunto picchi biblici tra i residenti, che sui social non avevano risparmiato appelli drammatici per il ritorno del bambinello. “Un atto che ci lascia sgomenti e addolorati,” aveva dichiarato la comunità parrocchiale, rimarcando l’assurdità di un presepe privato del suo protagonista principale.
Le autorità locali, pronte a un’indagine in stile noir natalizio, non si aspettavano una svolta così teatrale. Eppure, nella serata del 29 dicembre, l’epilogo: la statua è stata restituita, forse complice un impeto di sobrietà ritrovata. La morale? Anche un bicchiere di troppo può portare a un lieto fine, purché ci sia spazio per il pentimento (e un biglietto d’auguri).