Alice Manconi è una mamma di 44 anni che vive a Torino e che ha un figlio di 6 anni che da quasi un anno e mezzo lotta contro un tumore. La malattia è stata scoperta così: “Eravamo in ospedale per un dolore alla gamba e ci diedero la peggiore delle notizie: aveva un neuroblastoma al quarto stadio con metastasi ovunque“. Da quel momento, Alice ha seguito il figlio in tutte le cure: “Sei cicli di chemio, un intervento chirurgico, una raccolta di cellule staminali, due autotrapianti di midollo, dodici radioterapie, con sei mesi di immunoterapia ancora da fare”.
Il bambino non può andare a scuola, è immunodepresso e la madre lo assiste con un congedo straordinario da lavoro. Tuttavia, il permesso è scaduto a ottobre, così come il certificato di disabilità del figlio. Da settimane, Alice aspetta il rinnovo dall’Inps, ma al momento non è arrivato.
Il problema del rinnovo del congedo
La donna ha raccontato la sua vicenda a Repubblica Torino. Il congedo è stato accettato in via provvisoria, ma manca il certificato di disabilità erogato dall’Inps, un documento fondamentale per completare le procedure. “Attendiamo il rinnovo. Ho la fortuna di lavorare con persone comprensive, altrimenti cosa avrei dovuto fare? Licenziarmi e restare senza reddito?“, racconta Alice.
Le pratiche con l’Inps sono state avviate direttamente da un’assistente sociale in ospedale. Per il rinnovo, la donna ha iniziato a dialogare direttamente con l’Inps, e qui sono iniziati i problemi. L’ente ha chiesto alla donna di presentarsi a una visita il 24 ottobre, ma il bambino stava facendo la chemioterapia. Alice spiega: “Non è bastato il certificato, ho dovuto anche spiegare che è immunodepresso, motivo per cui non va a scuola, e deve evitare le sale d’attesa”. L’Inps le ha risposto che “la sala d’attesa non è ‘una sala giochi’ e che ‘stavano erogando un accompagnamento senza aver mai visto mio figlio'”, racconta ancora la madre.
La situazione attuale
Ora, senza il certificato, anche il congedo rimane sospeso. “Non posso tornare al lavoro, oggi trascorro le mie giornate a casa con mio figlio e presto ripartiranno i ricoveri in ospedale, dove abbiamo trascorso mesi interi, anche lo scorso Natale”. Nel frattempo, Alice e la sua famiglia hanno cambiato casa per stare più vicini all’ospedale che cura il piccolo, e spera che il figlio possa tornare presto a scuola. Conclude: “Con tutte queste difficoltà, almeno la burocrazia dovrebbe venirci incontro”.