C’è chi decide di partire per un’avventura, magari alla ricerca di nuove esperienze, e c’è chi, come Ryan Borgwardt, decide che una battuta di pesca è il modo ideale per… sparire. Eppure, se per qualcuno l’idea di svanire nel nulla potrebbe sembrare un po’ troppo drammatica, per lui è diventato un piano ben congegnato. La sua storia è una di quelle che parte come un mistero e finisce con una sconcertante rivelazione: Ryan non è mai affogato nel lago. No, il nostro protagonista ha scelto una fuga più lunga e decisamente più esotica. Ma andiamo con ordine.
Era il 12 agosto quando Ryan Borgwardt, padre di tre figli, di 45 anni, scomparve durante una tranquilla giornata di pesca a Green Lake, Wisconsin. Nessuno lo avrebbe mai immaginato, ma quella che sembrava una giornata ordinaria si è presto trasformata in un mistero. L’ultima volta che la moglie di Ryan aveva sentito suo marito era la sera dell’11 agosto, quando lui le aveva inviato un messaggio dicendo che stava tornando a casa dopo una sessione di pesca in kayak. Ma Ryan non è mai rientrato. La sua barca rovesciata, il giubbotto di salvataggio nel lago e la canna da pesca sono stati i primi segnali di una tragedia. La famiglia ha immediatamente sospettato che fosse annegato e ha denunciato la sua scomparsa.
Le ricerche, condotte da forze dell’ordine, sommozzatori e droni, si sono estese su un territorio di sei chilometri quadrati. Nonostante l’intensa attività investigativa e l’uso di cani molecolari, Ryan non è mai stato trovato. Il mistero sembrava sempre più intricato.
Quando ormai tutto sembrava perduto, è arrivata la svolta. Gli investigatori hanno trovato il nome di Ryan nei registri delle autorità canadesi, datato 13 agosto, solo un giorno dopo la sua “sparizione”. Una verifica più approfondita ha rivelato che Borgwardt aveva ottenuto un secondo passaporto, e, sorpresa delle sorprese, si trovava già a migrare verso l’Europa. Le indagini hanno svelato che l’uomo era in contatto con una donna dell’Uzbekistan da mesi e l’aveva raggiunta.
A questo punto, il caso ha preso una piega inaspettata: quello che sembrava un incidente tragico si è trasformato in una fuga ben pianificata. Lo sceriffo Podol, incredulo, ha commentato l’episodio dichiarando che era “incredibile” che qualcuno fosse riuscito a mettere in scena una morte fittizia con tale precisione. “Per quello che sappiamo, si trova da qualche parte nell’Europa orientale”, ha aggiunto. Ryan Borgwardt, che aveva fatto credere alla sua morte, è diventato un uomo ricercato.
Le autorità ora ritengono che Ryan abbia finto la sua morte per motivi ancora da chiarire, ma si prevede che l’uomo debba affrontare accuse penali, tra cui la truffa e l’inganno delle autorità. Ma la parte più triste di tutta la vicenda riguarda la famiglia che ha dovuto sopportare un dolore inutile. Lo sceriffo Podol, nel suo appello finale, ha invitato Ryan a contattare la sua famiglia o le autorità: “Ryan, se ci stai guardando, ti prego di contattarci o di contattare la tua famiglia. Sappiamo che le cose possono succedere, ma c’è una famiglia che vuole indietro il proprio papà”.
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