In Svezia, una nuova frontiera della giustizia è stata tracciata, e il campo di battaglia è il cielo. Un uomo, dopo aver alzato un po’ troppo il gomito, si è messo alla guida di un drone, forse convinto che il cielo fosse più amico di lui rispetto alla strada. Il risultato? Una condanna che segna la storia del paese, la prima di questo tipo. Il tutto è accaduto durante un evento automobilistico a Rättvik, una cittadina nel centro della Svezia, dove l’uomo ha deciso di far volare il suo drone sotto l’effetto dell’alcol.
L’alcol e la legge
Le autorità, che stavano monitorando l’evento con le loro telecamere, hanno prontamente individuato il pilota fuori controllo, il quale aveva un tasso alcolemico di 0,69 per mille. Ora, in Svezia, tale cifra non è certo un buon segno: la legge è severissima, specialmente se si guida un veicolo. Infatti, il limite per la guida di automobili è 0,2 per mille. Eppure, il nostro protagonista ha deciso di sfidare le leggi della gravità e della lucidità, portando il suo drone in volo mentre aveva più della metà del tasso alcolemico consentito.
La sentenza e le sue conseguenze
Il giudice Karin Hellmont, presidente del tribunale distrettuale, ha chiarito la posizione della corte: non importa che il drone voli autonomamente, l’uomo è comunque responsabile del suo controllo. I droni, se non manovrati correttamente, possono essere pericolosi, cadere e provocare danni a cose o persone. In seguito a questa amara riflessione, la corte ha deciso di condannare l’uomo come se avesse guidato un’auto in stato di ebbrezza. La pena? Circa 2800 euro, da pagare a rate giornaliere.
Un precedente importante
Una sentenza segna un passo importante nella regolamentazione dell’uso dei droni, almeno in Svezia. Le autorità stanno dimostrando chiaramente che non c’è spazio per la leggerezza, nemmeno nel cielo. Infatti, la responsabilità di un pilota di drone non è meno importante di quella di chi guida un veicolo: se si alza in volo, bisogna farlo con la testa lucida. E se la testa non è lucida, meglio lasciare a terra il drone… o l’alcol!