Il genio del giorno, l'autista che vieta di parlare spagnolo sullo scuolabus e finisce nei guai (foto ANSA) - Blitz quotidiano
Ah, gli Stati Uniti: patria della libertà di espressione, tranne quando quella libertà include lo spagnolo su uno scuolabus della Pennsylvania. In un episodio che sembra uscito da una commedia surreale, un autista di scuolabus della contea di Juniata ha deciso che, per “rispetto” degli studenti che parlano solo inglese, a bordo del suo mezzo fosse vietato parlare spagnolo. Perché, si sa, niente dice “inclusione” come proibire una lingua parlata da milioni di persone nel paese.
Il controverso cartello è stato prontamente fotografato e filmato, finendo ovviamente sui social media dove, come prevedibile, ha scatenato un’ondata di critiche. La Rohrer Bus, l’azienda responsabile del trasporto scolastico nella zona, si è subito dissociata, precisando che quel messaggio non solo non era autorizzato, ma non rispecchiava minimamente la politica aziendale. Il vicepresidente, David Schrantz, ha ribadito che l’azienda non aveva né creato né approvato quel divieto linguistico. L’autista? Sospeso immediatamente, in attesa di un’indagine interna.
Ma perché tanto clamore per un cartello? Perché questo episodio non è un caso isolato. Secondo il National Center for Education Statistics, la contea di Juniata ha una popolazione di circa 23.000 persone, di cui il 93% si identifica come bianco e solo il 4% come ispanico o latinoamericano. Oltre il 90% dei bambini parla solo inglese a casa, e lo spagnolo è usato da una piccola minoranza. Eppure, proprio quella piccola minoranza è diventata il bersaglio di episodi sempre più frequenti di discriminazione linguistica.
Secondo i media statunitensi, questi “incidenti” contro la comunità latina si stanno intensificando da quando Trump è tornato alla Casa Bianca. Sembra che alcune persone abbiano preso troppo alla lettera lo slogan “Make America Great Again”, intendendo forse “monolingue”.