Un uomo di Amagasaki, in Giappone, ha chiamato la moglie più di 100 volte al giorno con un numero anonimo. Durante le telefonate l’uomo non diceva nulla, nel tentativo di dimostrarle il suo immenso amore in un modo tanto bizzarro quanto inquietante. Alla fine, però, è stato arrestato per stalking.
Ma andiamo con ordine. Una donna ha cominciato a ricevere strane chiamate, oltre 100 nel corso di una giornata. Quando rispondeva, non sentiva nulla dall’altra parte, e chiudeva la chiamata. Chi telefonava, infatti, non diceva niente e si sentiva solo un respiro per pochi istanti.
La situazione, che la donna viveva quasi come un incubo, è andata avanti per settimane. Un giorno, però, i suoi sospetti sono ricaduti su una persona che conosceva bene, una persona che in realtà viveva in casa con lei: suo marito. Quando l’uomo giocava per ore ai videogiochi, infatti, lei non riceveva alcuna chiamata, facendo saltare un piano di certo non infallibile. La donna ha deciso così di contattare la polizia.
Le prove contro il marito erano indiscutibilmente evidenti. Ma perché lo faceva? Stando alle sue parole, l’uomo tormentava sua moglie con chiamate anonime per dimostrarle il suo amore, una dichiarazione d’affetto tanto bizzarra quanto inquietante, che valicava di molto i confini della molestia, e anche quelli del buon senso.
Nonostante le sue ripetute giustificazioni, che di certo non possono legittimare quelle strane e numerose chiamate, la polizia ha arrestato l’uomo per stalking. Oltre lo sconcerto della moglie, nello scoprire che il colpevole era proprio suo marito, c’è stata anche una reazione di incredulità da parte della polizia, che ha affermato di trovarsi forse di fronte al primo caso di stalking telefonico tra coniugi nella stessa famiglia.