Chi è veramente il killer del mercatino di Magdeburgo? Solo un lupo solitario dell’ultradestra o c’è dell’altro? Un anti-islamico atipico, per di più fan dei neo nazisti di Adf e di Musk, o è solo una copertura di comodo?
E poi: è vero che l’ l’Arabia ( Paese originario di Taleb Al Abdulmohsen) aveva messo in guardia le autorità tedesche ben quattro volte? E poi in tal caso perché Berlino ha sottovalutato il pericolo? La strage al mercatino era più che ipotizzabile dato l’allarme massimo di questi giorni pre natalizi.
Secondo la polizia il 50enne medico psichiatra era drogato ed ha agito da solo. Il killer si è lanciato contro le bancarelle andando a folle velocità per 400 metri, nel macabro tentativo di falciare quante più persone poteva. Procedendo a zig zag ha coinvolto quasi 300 tra donne, uomini e bambini, bilancio ancora da definire.
Per ora ci sono 5 morti, tra cui un bimbo, e 200 feriti dei quali 40 gravissimi. Una terribile tragedia umana che ci ha mostrato dove sta portando la polarizzazione guidata proprio dall’ultra destra della Afd ma anche da altri soggetti.
E’ vero, in questi tempi di grandissima tensione, succede che singoli individui e gruppi passano ripetutamente all’azione. Ma è altrettanto vero che le società libere devono decidere apertamente a favore della vita e della democrazia. In Germania la AFD, molto forte in Sassonia-Anhalt ( dove appunto si trova Magdeburgo) e’ la seconda forza politica del Paese. Domanda inevitabile: che impatto potrà avere l’attentato sulle elezioni anticipate di febbraio? Oltretutto il caos attuale, la crisi e l’incertezza sono destinati a favorire i soggetti più estremisti.
Una tragedia infinita cominciata 8 anni fa a Nizza ( 14 luglio 2016) e a Berlino (19 dicembre 2016); in entrambi i casi un camion si è gettato sulla folla poi la scia ha preso il largo: a Londra, a Stoccolma, Barcellona. Da ultimo sono arrivati gli attentati ai mercatini di Natale: il 12 dicembre 2018 a Strasburgo (tra i cinque morti anche il giovane giornalista italiano Antonio Megalizzi di Europhonica) e venerdi scorso a Magdeburgo.
Il killer spietato e’ un enigma. Di certo è emersa una personalità poco equilibrata. Era scappato dall’Arabia Saudita in quanto aveva ripudiato l’Islam, scelta che nel Paese del Golfo è punibile con la morte. Ufficialmente vive a Bernburg e fino al giorno dell’attentato lavorava come psichiatra in una clinica privata, occupandosi di persone affette da dipendenze.
Secondo il “ Der Spiegel ”, l’autorevole settimanale di Amburgo, per anni Tabel si sarebbe dedicato all’attivismo, aiutando in particolare le donne saudite che volevano fuggire dal loro Paese; allo scopo aveva costruito un sito web che forniva informazioni sul sistema di asilo tedesco.
Poi qualcosa è cambiato e l’impegno umanitario si è trasformato in una ossessione e il killer se l’è presa con Angela Merkel (“vuole islamizzare l’Europa”), e con la polizia tedesca ritenuta “ il vero motore dell’islamismo in Germania”. In occasione dell’eccidio del 7 ottobre a opera di Hamas, aveva espresso più volte la sua solidarietà a Israele. Insomma una gran confusione in testa. Ha ottenuto lo status di rifugiato e la sua domanda di asilo gli è stata concessa a tempo di record. L’enigma è’ tutto da scoprire.