A un passo dal Natale, anche questa settimana l’essere umano ci ha tenuto ha mostrare il suo lato più folle all’universo tutto: abbiamo letto del ladro rimasto incastrato nel camino, del Comune che ha deciso di ingaggiare gli anziani per controllare i cantieri e poi, perché no, della rissa tra cognati per non pagare il funerale della suocera. Insomma, il solito, puntuale, delirio. Ma andiamo a vedere la consueta top ten delle cose più folli avvenute in settimana.
Al decimo posto il tipo che dopo aver trovato un assegno di 49 milioni di euro in strada ci è poi rimasto un po’ male: “Ho trovato l’assegno, l’ho restituito e il proprietario neanche mi ha detto grazie”. Già è tanto, insomma, che qualcuno non gli abbia anche chiesto una tassa sulla generosità.
Al nono posto, stretti stretti, i due cognati che se le sono date di santa ragione per non pagare il funerale della suocera. Quando si dice la “famiglia tradizionale”.
All’ottavo posto il ladro che, inseguito dalla polizia, è rimasto incastrato nel camino. Tutto è avvenuto nel Massachusetts. Con lui, raccontano le cronache, c’era anche un complice. Ma di lui, per ora, si è persa ogni traccia. Chissà dove si sarà nascosto.
Al settimo posto il Comune di Villasanta, in Brianza, che ha deciso di ingaggiare degli anziani per vigilare sui cantieri. Chissà, forse avremmo già un ponte sullo Stretto se ci avessimo pensato prima.
Al sesto posto l’imprenditore russo che vende i rametti per le braccia per il “pupazzo di neve perfetto”. Questa cosa del capitalismo sta decisamente sfuggendo di mano.
Al quinto posto l’aneddoto raccontato da Angela Merkel: ovvero quando Vladimir Putin decise di spaventarla un po’ portando con sé il suo cane. “In una mia visita al Cremlino nel 2006 io avevo fatto sapere che ero stata morsa da un cane in passato e che quindi avrei preferito che Putin non portasse il suo e quando è arrivato mi ha portato un grande cane di peluche, me l’ha dato in mano e ha detto: ‘Ti regalo questo perché questo non morde’. Un anno dopo, invece, ha portato con sé questo cane vivo e vegeto e non credo che avesse dimenticato quello che mi aveva detto solo un anno prima”. Che tenerone, Vladimir.
Al quarto posto l’incredibile e meravigliosa giustificazione di alcuni deputati leghisti che non si sono presentati in tempo in Aula per il discorso della premier Giorgia Meloni durante le comunicazioni in vista del Consiglio europeo. “I treni sono in ritardo” avrebbero detto gli ex vichinghi de’ noantri. Ma povero Matteo Salvini, che coltellata alla schiena.
Al terzo posto una delicatissima Giorgia Meloni: “Non volete i centri in Albania? E allora invece del ponte sullo Stretto, fatene uno con l’Africa. Così arrivano tutti”. Che poi, fatto qualche calcolo, forse converrebbe davvero.
Al secondo posto la polemicuccia per l’aumento degli stipendi dei ministri non parlamentari. Polemiche, come ovvio, scatenate dalle opposizioni. Non approvate il salario minimo, la sintesi del loro ragionamento, e aumentate gli stipendi dei politici. E infatti il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, nel 2021, sotto la reggenza Draghi, non approvarono nessun salario minimo e votarono per l’aumento degli stipendi dei sindaci. Quando si dice la coerenza.
Al primo posto la fanta-meravigliosa vinceda del tipo che, dopo due mesi di coma, al suo risveglio si è ritrovato iscritto al Partito Democratico. Ma si sa: con i politici nostrani non ci si può distrarre un attimo. Qualcuno ha ironizzato: “Forse era meglio il coma”. Amen.