E mentre si freme per paura di una possibile escalation nucleare, nel nostro piccolo e misero pianeta anche in questa settimana ne abbiamo viste di tutti i colori: c’è stata la turista che ha rischiato di affogare per farsi un selfie, il chatbot di Google che ha consigliato a uno studente 29enne di morire, i geniacci che per fregare una compagnia assicurativa si erano travestiti da orso e poi, perché no, anche un ottimo Matteo Salvini in versione talismano che, prima delle elezioni, oracolava: “Contiamo di vincere in Umbria e di giocarci la partita in Emilia. La voglia di cambiare c’è”.
Al decimo posto il chatbot di Google Gemini che a uno studente 29enne del Michigan ha detto: “Per favore, muori. Per favore”. Quando si dice lo spirito di collaborazione tra essere umani e l’Intelligenza artificiale
Al nono posto un altro spiraglio di ottimismo. In Svezia, nelle cassette postali, in questi giorni è stato infatti distribuito un vademecum sul “cosa fare in caso di guerra”. Ma in che bellissimo periodo storico stiamo finendo?
All’ottavo posto la turista che, a Camogli, pur di farsi un selfie col mare in tempesta, ha rischiato di affogare.
Per il settimo posto andiamo invece sul Machu Pichu dove un’altra turista, mentre si filmava per TikTok, ha sparso delle ceneri umane. Correggiamoci allora: ma in che bellissimo periodo storico siamo finiti?
Al sesto posto il talismano Matteo Salvini che, poco prima del voto in Umbria ed Emilia, aveva detto sicuro: “Contiamo di vincere in Umbria e di giocarci la partita in Emilia. La voglia di cambiare c’è”. E infatti.
Al quinto posto il piccolo Comune scozzese che per qualche tempo ha usato un busto in marmo da 3 milioni di euro come fermaporta. Beh, con quello che incasseranno dopo aver scoperto il valore del busto, ora il Comune ne potrà comprare a migliaia, di fermaporta.
Al quarto posto la Chiesa svizzera che con l’Intelligenza artificale ha realizzato un Gesù per dispensare consigli spirituali ai fedeli. Chissà se anche questa Intelligenza seguirà l’esempio del chatbot statunitense.
Al terzo posto i geniacci che si sono travestiti da orso per simulare degli attacchi alle loro auto di lusso in modo da poter poi richiedere un risarcimento alle loro compagnie assicurative. No, la vicenda non è avvenuta in Italia ma a Los Angeles. Anche su questo, ormai, abbiamo perso il primato.
Al secondo posto c’è da far salire sul podio il centrodestra tutto che, dopo aver tacciato per anti italiano chiunque avrebbe votato contro la nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente della Commissione, ora incasa il no, alla Commissione, della Lega.
“Sillogismo – ha scritto Anna Ascani del Partito Democratico -. Per Meloni chi vota contro la Commissione è antitaliano. La Lega ha dichiarato che voterà contro la Commissione. La Lega, che è partito di governo, è quindi antitaliana. A questo punto aspettiamo che Meloni indichi la porta a Salvini”. Andrà esattamente così.
Al primo posto una Giorgia Meloni d’annata che, prima di salire al governo, firmò una proposta di legge per abolire, udite udite, le Regioni. Al governo con la Lega, da sempre un partito anti regionalista, ora infatti la Meloni si sta giustamente battendo strenuamente per una sua battaglia di principi e di ideali: realizzare l’autonomia differenziata per dare più poteri alle Regioni. Il centrodestra, malgrado i problemi, su una cosa non può essere davvero criticato: la coerenza.