Ancora un caso di un ragazzino bullizzato dal branco. Dopo il caso di Vieste spunta infatti anche in Campania un video in cui un ragazzino viene schiaffeggiato e deriso da un branco di giovani più grandi di lui. Fino a essere anche costretto a baciare le mani ai suoi persecutori mentre un altro componente del gruppo riprende tutto.
A pubblicare le immagini, dopo aver reso non riconoscibili i protagonisti, è il deputato di Avs Francesco Emilio Borrelli. Borrelli spiega di aver ricevuto il filmato da Sirignano, un piccolo comune – 2.800 abitanti – in provincia di Avellino.
Gli insulti, le minacce e il video
“Se parli con tua madre ti appendiamo come Cristo in Croce” una delle minacce indirizzate al ragazzino. In un primo video il ragazzino viene picchiato all’interno di un appartamento da un soggetto più grande di lui, mentre c’è chi filma l’accaduto. In un secondo video la vittima, circondata dalla gang, viene prima minacciata affinché non denunci l’accaduto alla madre e poi colpita nuovamente con alcuni schiaffi.
Lo sfondo di queste ultime immagini sembra essere un giardino o un parco pubblico, comunque un luogo isolato dove il branco si sente sicuro della propria impunità. Il ragazzino è chiaramente intimorito, il capo della gang gli chiede di fissarlo negli occhi e di impegnarsi a non raccontare alla madre di essere stato picchiato. Il piccolo viene costretto a ripetere la promessa più volte, e infine a baciare le mani di tutti gli aggressori.
Uno di loro riprende anche questa scena, ed evidentemente l’esibizionismo prevale sulla prudenza: da un lato si impone il silenzio al ragazzino, dall’altro le immagini verranno fatte girare per tutta la piccola comunità per poi arrivare ben oltre.
La denuncia
“Un gravissimo episodio di bullismo per il quale auspico che l’intera comunità locale si schieri apertamente in favore della giovanissima vittima aiutandoci a risalire all’identità di tutti i protagonisti di questa vigliacca aggressione” commenta Borrelli, che rende noto di aver trasmesso le immagini alle forze dell’ordine.
“Bisogna identificare i bulli e sanzionarli come meritano, insieme alle loro famiglie che, auspico, non si sottraggano alle loro gravi responsabilità. Gli episodi di bullismo e cyberbullismo sono in continua crescita e già in passato hanno mietuto dolorosamente alcune vittime, che non hanno retto le umiliazioni e i torti subiti. Serve l’attivazione immediata della rete sociale, fatta di famiglie, scuole, servizi sociali, associazioni e parrocchie, per prevenire nuove tragedie e aiutare le vittime a denunciare, prima di tutto non isolandole”, conclude il deputato di Alleanza Verdi Sinistra.