
Il sindaco Ekrem Imamoglu e il video girato poco prima dell'arresto (Foto da Facebook)
Con un’irruzione nella sua abitazione, la polizia turca ha arrestato il sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu. A darne notizia è stato lo stesso Imamoglu con un messaggio su X, poco prima che gli agenti lo portassero via. Secondo i media locali, l’operazione sarebbe nata da un’indagine per corruzione e ora il sindaco potrebbe restare in carcere per almeno quattro giorni. Figura di spicco dell’opposizione al presidente Recep Tayyip Erdogan, Imamoglu poco prima dell’arresto ha spiegato che “centinaia di poliziotti si sono presentati alla mia porta e hanno fatto irruzione in casa mia. Ho fiducia nella mia nazione”.
Uno dei suoi assistenti ha riferito che il primo cittadino è stato condotto al quartier generale della polizia. L’arresto è stato disposto con accuse pesanti: “Estorsione, corruzione, frode e turbativa d’asta da parte di un’organizzazione criminale” , oltre al presunto “favoreggiamento dell’organizzazione terroristica PKK” . È quanto riportano i media turchi, sebbene manchino conferme ufficiali.
L’operazione della polizia non si è fermata al primo cittadino: negli stessi raid sono state arrestate circa cento persone a lui vicine, tra cui il giornalista Ismail Saymaz.
Poco prima di essere portato in carcere, Imamoglu ha lanciato un messaggio di sfida sui social: “Ci troviamo di fronte a una grande tirannia, ma voglio che sappiate che non mi arrenderò”.
Il partito di Imamoglu (CHP) ha definito l’arresto “un colpo di Stato contro la volontà nazionale” . Nel frattempo, l’Università di Istanbul ha anche annullato il diploma di laurea di Imamoglu, conseguito nei primi anni ’90, sostenendo che fosse falso. L’inasprimento delle misure contro il sindaco arriva in un momento cruciale: Imamoglu aveva recentemente annunciato l’intenzione di candidarsi alla presidenza nelle elezioni del 2028, e uno dei requisiti per correre alla carica è il possesso di una laurea.
Negli ultimi mesi era già finito nel mirino della magistratura con accuse di “tentativo di conflitto la giustizia” , mentre nel 2022 era stato condannato a oltre due anni di carcere per insulto a pubblico ufficiale . Una sentenza che prevedeva anche l’esclusione dalla vita politica, ma che è ancora in attesa del verdetto della Corte d’Appello. Nel frattempo, la Prefettura di Istanbul ha ordinato la chiusura temporanea – fino a un nuovo avviso – di alcune fermate della metropolitana, inclusa quella di piazza Taksim, per prevenire eventuali proteste da parte dei sostenitori del sindaco. Inoltre, i social network come X, Instagram, YouTube e Facebook risultano irraggiungibili dalla Turchia, mentre fino al 23 marzo sono state vietate tutte le manifestazioni politiche e la lettura pubblica di comunicazioni stampa.