Con la riapertura delle scuole dopo le festività, il virus influenzale è pronto a raggiungere il suo apice nei prossimi giorni. Febbre alta, difficoltà respiratorie e talvolta sintomi gastrointestinali caratterizzano questa stagione, con una durata dei disturbi di 3-5 giorni. Paolo Pandolfi, direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl di Bologna, ha delineato l’evoluzione dell’influenza, i rischi per le categorie fragili e le misure per contenerla.
Questa stagione influenzale si distingue per un’intensità inferiore rispetto allo scorso anno, con dati più vicini al 2021. Dopo un calo durante il periodo natalizio, i casi stanno rapidamente risalendo. I sintomi più frequenti includono febbre sopra i 38 gradi, congestione nasale e tosse. Accanto ai virus influenzali di tipo A e B, circolano anche rhinovirus e altri agenti respiratori che provocano la cosiddetta sindrome influenzale. In alcuni casi, si osservano sintomi gastrointestinali, ma la forma dominante resta quella respiratoria.
Sebbene spesso sottovalutata, l’influenza può avere gravi conseguenze, soprattutto per bambini, anziani e persone fragili. Donne in gravidanza, diabetici, cardiopatici e individui con patologie croniche sono particolarmente vulnerabili, con un rischio elevato di complicazioni. Gli over 65, e in particolare gli over 75, rappresentano la categoria più esposta.
La gestione della malattia richiede riposo, idratazione con bevande calde e un’alimentazione leggera. Per alleviare la congestione nasale, sono utili i lavaggi nasali. È importante consultare il medico di base per monitorare i sintomi e valutare eventuali complicazioni. Solo in casi estremi, come difficoltà respiratorie gravi, è consigliato recarsi al Pronto Soccorso.
L’influenza si trasmette facilmente per via respiratoria. Restare a casa durante i giorni di malattia, indossare la mascherina e limitare i contatti con persone fragili sono misure essenziali per evitare la diffusione del virus. L’esperienza del Covid ha insegnato che piccoli gesti, come il rispetto delle misure igieniche e l’isolamento durante la fase acuta, possono fare la differenza nella protezione della comunità.