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Cronaca

Inseguito dalle vespe, muore di paura in spiaggia: nessuna puntura, è stato un malore

Un tragico evento ha scosso la spiaggia libera di viale Magna Grecia a Crotone quando un ingegnere ucraino di 47 anni è morto a causa di un grave malore. Inizialmente si era pensato a uno shock anafilattico, ma l’autopsia ha rivelato che l’uomo è morto per un infarto o un arresto cardiaco provocato dalla paura di essere assalito da uno sciame di vespe, di cui era fortemente allergico. L’ispezione sul corpo della vittima non ha rilevato punture di insetti, confermando che il malore è stato scatenato dal panico.

La dinamica dell’incidente: una fuga fatale

Alla vista delle vespe, l’ingegnere ucraino ha tentato di sfuggire agli insetti tuffandosi in mare, ma è stato proprio lì che ha accusato il malore fatale. Testimoni oculari hanno descritto una scena drammatica, con la vittima che cercava disperatamente di mettersi in salvo mentre le vespe lo inseguivano. La presenza massiccia degli insetti ha reso difficile prestare soccorso, con alcuni dei soccorritori, tra cui poliziotti e carabinieri, che sono stati punti e hanno dovuto applicare impacchi di ghiaccio sulle mani.

I soccorsi

Quando il corpo dell’uomo è stato recuperato, purtroppo era già troppo tardi per salvarlo. I vigili del fuoco sono intervenuti per individuare la fonte delle vespe, inizialmente sospettando la presenza di un alveare. Tuttavia, una nota diffusa dai pompieri ha chiarito che le vespe avevano fatto dei fori nella sabbia, trovando così il loro habitat. Vista la complessità delle operazioni di bonifica, il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, ha emesso un’ordinanza comunale per interdire il tratto di spiaggia colpito fino al completamento della bonifica.

Inseguito dalle vespe, muore di paura in spiaggia: nessuna puntura, è stato un malore (foto ANSA)

Come comportarsi

Gli imenotteri come api, vespe e calabroni incutono paura non solo per il dolore delle punture, ma anche per il rischio di reazioni allergiche sistemiche gravi, come spiegato da Stefano Veraldi, professore di Clinica Dermatologica all’Università di Milano Bicocca. Chi è a rischio di shock anafilattico dovrebbe sempre portare con sé adrenalina per auto-iniezione, che può agire in meno di dieci minuti e salvare la vita. Veraldi raccomanda di chiamare immediatamente un’ambulanza se compaiono sintomi come malessere generale, orticaria diffusa, senso di mancamento o difficoltà respiratorie.

 

FIlippo Limoncelli

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