Una grande esplosione e un incendio sono stati segnalati questa notte nei pressi di un aeroporto e di una base aerea in Siria. Secondo Syriawatan News, ad essere colpito è stato un deposito di munizioni. L’esplosione è stata segnalata nei pressi della base di Khmeimim e dell’aeroporto di Bassel al-Assad a Jableh. Secondo quanto riportato, un aereo russo ha preso parte a un presunto tentativo di intercettazione di proiettili sparati su Jableh. Si sostiene che le difese aeree abbiano intercettato proiettili al largo della costa di Jableh, città sulla costa nord-occidentale della Siria. A quanto pare sono stati sparati fino a 30 missili, scrive sul Mirror Joseph Wilkes.
L’Osservatorio siriano per i diritti umani afferma che le difese aeree russe e siriane hanno intercettato proiettili per almeno 40 minuti a Latakia, secondo quanto detto da Sky News Arabia. Secondo fonti locali l’obbiettivo sembra essere un aereo iraniano che si trovava all’aeroporto.
L’agenzia di stampa statale siriana Sana ha dichiarato che l’attacco aereo israeliano ha colpito un edificio residenziale a Damasco. I morti sarebbero tre e sempre tre le persone ferite. Un giornalista dell’Associated Press presente sulla scena ha affermato che il missile sembrava aver preso di mira il piano inferiore di un condominio di quattro piani. Israele non ha commentato. Lo stato ebraico colpisce frequentemente obiettivi legati all’Iran o a gruppi alleati in Siria e raramente rivendica gli attacchi.
Un altro canale di informazione siriano, @syr_television, ha twittato: “Fonti della TV siriana: il bombardamento israeliano è iniziato alle 3:55 e si è concluso alle 4:41, con trenta missili lanciati da navi da guerra”. Lo stesso canale ha anche affermato che “fonti di Syria TV [affermano che] Israele ha bombardato la base di Hmeimim un’ora dopo l’arrivo di un aereo iraniano appartenente alla compagnia Qashim Fars”.
Israele, lanciando nuovi attacchi aerei in Siria, ha fatto sprofondare il Medio Oriente in un’ulteriore crisi e scatenando timori di una guerra totale. Migliaia di profughi siriani e libanesi continuano a riversarsi in Siria per sfuggire agli attacchi aerei israeliani nel Libano meridionale. Mercoledì, i giornalisti hanno visto centinaia di persone affollare il valico di frontiera di Jousieh, uno dei diversi punti di ingresso in Siria. Il valico si trova a circa 18 miglia dalla città centrale siriana di Homs, dove molti hanno detto di essere diretti.
La maggior parte di coloro che aspettavano di entrare in Siria provenivano dalla città di Baalbek, nel Libano orientale e dalle aree circostanti, duramente colpite dagli attacchi aerei israeliani negli ultimi giorni. Gli Hezbollah hanno una forte presenza in quella regione, ma molti di coloro che sono stati uccisi e feriti erano civili. Alcuni provenivano da luoghi lontani come i sobborghi meridionali di Beirut.
Ola Hallaq, suo marito e i suoi due figli erano fuggiti dalla Siria nel 2011 dopo l’inizio della guerra civile. Originaria di Homs si è stabilita a Baalbek. Ora, dopo che Israele martella il Libano orientale, la famiglia sta tornando a casa in Siria nonostante l’incertezza e la mancanza di reddito familiare.
“Torno nel mio Paese a causa della guerra: c’è così tanta distruzione tutt’intorno”, ha detto. Dabbah Mashaal, un funzionario che lavora al valico, ha affermato che negli ultimi giorni 10.000 sfollati siriani e 7.700 libanesi hanno attraversato il confine.
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