La polizia giapponese ha arrestato un gruppo di improbabili, e anziani, criminali: tre persone, diciamo adulte, tra i 60 e gli 80 anni, sono infatti accusati di essere entrati con la forza in almeno due abitazioni e ora sono anche sospettati di almeno altri dieci furti con scasso. D’altronde, l’età media in Giappone, un po’ come in Italia, non è tra le più basse del pianeta. E forse anche lì le pensioni non sono così alte.
La storia della banda
I tre anziani, di 88, 70 e 69 anni, secondo le cronache si sarebbero incontrati dietro le sbarre e lì, tra una partita a carte e l’altra, avrebbero deciso di formare una banda per qualche futura rapina. Il trio, soprannominato G3S dalla polizia, un termine che indica gli anziani in Giappone, è accusato di essere entrato lo scorso maggio 2023 in una casa vuota a Sapporo, la città principale dell’isola di Hokkaido, e di aver rubato 200 yen, poco più di un euro, e, soprattutto, tre bottiglie di whisky per un valore di circa 10.000 yen, più o meno 60 euro. Il mese successivo, i tre avrebbero rapinato un’altra casa vuota e rubato gioielli per un valore di circa un milione di yen, circa 6.000 euro.
Ma non è finita qui: la polizia, infatti, sta indagando sul coinvolgimento del gruppo in altri dieci furti nelle città di Sapporo ed Ebetsu. Secondo una dichiarazione delle forze dell’ordine, i tre ex detenuti avevano pianificato di lavorare insieme dietro le sbarre, stabilendo ruoli chiari e precisi per se stessi: uno entrava nelle abitazioni, un altro era l’autista del gruppo, mentre il terzo era responsabile della vendita della refurtiva. Quando sono stati interrogati sui loro crimini, i tre criminali anziani hanno detto di averli commessi “per guadagnarsi da vivere”. Evidentemente sì, forse anche in Giappone, le pensioni non sono così alte.