
(Foto d'archivio Ansa)
Anche i single possono adottare minori stranieri in situazione di abbandono. È quanto si legge nella sentenza numero 33, depositata oggi, con cui la Corte costituzionale ha dichiarato costituzionalmente illegittimo l’articolo 29-bis, comma 1, della legge numero 184 del 1983, nella parte in cui non include le persone singole fra coloro che possono adottare un minore straniero residente all’estero.
La sentenza
Secondo la Corte, l’interesse a divenire genitori rientra nella libertà di autodeterminazione della persona e va tenuto in considerazione, insieme ai molteplici e primari interessi del minore, nel giudizio sulla non irragionevolezza e non sproporzione delle scelte operate dal legislatore. La Corte ha dunque rilevato che le persone singole sono in astratto idonee ad assicurare al minore in stato di abbandono un ambiente stabile e armonioso, fermo restando che spetta poi al giudice accertare in concreto l’idoneità affettiva dell’aspirante genitore e la sua capacità di educare, istruire e mantenere il minore. Tale accertamento può tenere conto anche della rete familiare di riferimento dell’aspirante genitore. Evidenziate le garanzie poste a tutela del minore, la Corte ha altresì osservato che, nell’attuale contesto giuridico-sociale caratterizzato da una significativa riduzione delle domande di adozione, il divieto assoluto imposto alle persone singole rischia di “riflettersi negativamente sulla stessa effettività del diritto del minore a essere accolto in un ambiente familiare stabile e armonioso”.
Magi (+Europa): “Ora estendere ai single anche le adozioni nazionali”
“Quella di oggi – dice il segretario di +Europa Riccardo Magi – è una giornata storica per i diritti: la sentenza della Consulta che consente anche ai single di adottare minori stranieri residenti all’estero è un passo in avanti che ha ovviamente visto la Presidenza del Consiglio opporsi, alla faccia della retorica della famiglia e della necessità di fare figli. Ma ciò che colpisce, anche per le possibili future interpretazioni che questa storica sentenza potrà avere, è la parte della pronuncia della Corte costituzionale in cui si afferma che le persone single sono idonee ad assicurare al minore un ambiente stabile e armonioso. Sulla scia di queste parole, è urgente arrivare a una modifica della legge, affinché siano possibili per i single anche adozioni nazionali. Ci attiveremo a livello parlamentare il prima possibile perchè si arrivi a che i single possano adottare come avviene per le coppie”.
Pro Vita: “La sentenza rischia di alimentare l’idea di un diritto al figlio per tutti”
“La sentenza della Corte Costituzionale – afferma il portavoce di Pro Vita & Famiglia Jacopo Coghe. – che consente a una persona single di proporsi per l’adozione di un minore in stato di abbandono all’estero – ricordato che un single, in casi straordinari, può già adottare un minore anche in Italia – rischia seriamente di alimentare l’idea di un ‘diritto al figlio’ per tutti, una aberrazione giuridica da scongiurare in ogni modo”.
“Al netto dei controlli di idoneità in capo ai Tribunali – aggiunge – la famiglia formata da un padre e una madre resta, sempre e comunque, il miglior contesto possibile per l’accoglienza di un bimbo che si trova in stato adottivo per aver perso il papà e la mamma e che, dunque, ha il diritto di ritrovare un papà e una mamma. La legge italiana sulle adozioni sia nazionali che internazionali deve quindi continuare a privilegiare, nel superiore interesse del minore, le domande di adozione da parte di coppie sposate”.