
La chicca del giorno, "Jim Morrison è ancora vivo, ha inscenato la sua morte e ora fa il muratore" (Fonte Ansa) - Blitz Quotidiano
Una provocazione? Senza dubbio. Una teoria strampalata? Anche. Eppure, nel mondo sempre più fitto delle ipotesi bizzarre, delle eventualità fantascientifiche e del complottismo becero, la teoria del regista Jeff Finn pare incastrarsi alla perfezione in questo preciso contesto, suscitando un certo interesse anche solo dettato dalla curiosità di sapere dove andrà a parare. Da qui nasce la sua idea, quella di realizzare, da grande fan dei Doors, una docuserie intitolata Before the End: Searching for Jim Morrison, che mette sul piatto l’ipotesi che lo storico leader della band, deceduto nel lontano 1971, sia ancora vivo e vegeto.
“Jim Morrison è ancora vivo”
Il documentario, diviso in tre puntate e trasmesso su Apple Tv, propone una rilettura della tragica morte di Jim Morrison, scomparso agli inizi degli anni Settanta in circostanze ancora oggi poco chiare. Dopo quarant’anni di ricerche estenuanti, Jeff Finn rilancia la sua versione dei fatti, affidandosi proprio a quel mistero dal quale, se si ha immaginazione e spirito d’iniziativa, si potrebbe riuscire a tirare fuori le teorie più disparate. E così è stato. La sua in cosa consiste?
La docuserie si appoggia interamente sull’ipotesi che Jim Morrison in realtà abbia inscenato la sua morte a Parigi, questo per sfuggire alla fama che lo stava lentamente inghiottendo. È noto, in effetti, il profondo disagio provato dall’artista nei confronti del successo e della pressione. Per Finn, oggi Morrison è ancora vivo. Lo ha rintracciato, si fa chiamare Frank, è naturalmente invecchiato ma conduce una vita tranquilla e serena a Syracuse, nello stato di New York.

Il regista ha intervistato quest’uomo, che di mestiere fa il muratore. Sul suo volto, motivo in più per sospettare che Frank in realtà sia Jim Morrison sotto mentite spoglie, c’è una cicatrice nel punto esatto in cui il leader della band aveva un neo. C’è poi una fotografia, scattata a Frank dal regista, che in seguito è stata mostrata a due ex partner di Morrison. Entrambe pare si siano commosse nel vedere in quel volto, quello del muratore, il loro amato cantante. Nelle interviste proposte, Frank fornisce sempre risposte vaghe e volutamente enigmatiche, in linea con l’impostazione sensazionalistica di questo genere di produzioni. Al di là di tutto, tra chi accetta la morte del cantante e chi ancora intravede le ombre di un complotto, questa docuserie non fa altro che alimentare il mistero, suggestivo, a tratti affascinante e fantasioso al punto giusto.