
La chicca del giorno, "La triste storia di un ragazzo giapponese di nome Happy" (Fonte Ansa) - Blitz Quotidiano
Ci sono nomi di persone nella nostra vita che ricordiamo per sempre, legati a una persona cara, a un amore o a un’amicizia, o più semplicemente a un evento significativo. Restano stampati nella nostra mente e spesso non vanno più via. Ci sono quelli più inflazionati, quelli più ricercati e infine quelli non convenzionali, difficili da dimenticare anche solo per questo. In Giappone, una madre ha deciso di chiamare suo figlio “Happy”, non proprio il nome più banale al mondo. Ha scelto questo nome per esprimere una gioia sincera e travolgente dopo averlo dato alla luce. Qualche anno dopo, però, il piccolo Happy ha dovuto fare i conti con la realtà , ovvero quella di portare un nome che avrebbe attirato l’attenzione, soprattutto quella sbagliata.
La triste storia di Happy
Da bambino, Happy si è ritrovato a dover combattere contro un nemico insolito, ovvero il suo nome non convenzionale. Questo, fin da quando ne ha memoria, gli ha procurato solo guai. L’attenzione, infatti, era tutta su di lui e sul suo nome, e i suoi compagni di scuola si sono divertiti non poco a prenderlo in giro quotidianamente, arrivando perfino a bullizzarlo. Anche le feste di compleanno alle quali partecipava diventavano momenti di sincera preoccupazione per il piccolo Happy, soprattutto quando i suoi compagni, giocando con il suo nome collegandolo facilmente a frasi come “Happy Birthday”, coglievano l’occasione per farsi beffe di lui. “You’re Happy, but you don’t look happy”, si sentiva dire spesso dai bulli di scuola.
Happy non ha mai voluto cambiare il proprio nome, rispettando la decisione della madre e non portandole mai alcun tipo di rancore. Le cose, però, una volta cresciuto, non sono cambiate. Durante la cerimonia di ammissione al college, per esempio, quando è stato fatto il suo nome tutti lo hanno fissato ridendo di lui, facendolo sprofondare nella vergogna e nella rassegnazione. Oggi Happy è entrato nel mondo del lavoro, ma non è stato per nulla semplice.

Inviando curriculum, nessuna azienda lo prendeva sul serio. Tutte pensavano che stesse scherzando. Stessa cosa ai colloqui di lavoro. L’unica azienda che si è subito mostrata interessata al lavoro di Happy è stata una operante nel settore delle vendite, che ha considerato di buon auspicio il nome del ragazzo. E nel campo sentimentale? Problemi anche lì. Happy, infatti, ha dovuto perfino rinunciare a una relazione con una ragazza, dopo che quest’ultima lo ha presentato ai propri genitori. Il padre di lei si è lasciato andare a una smorfia di scherno quando ha sentito il nome del fidanzato di sua figlia. La triste storia di Happy, oggi 27enne, è diventata virale sui social giapponesi, riscuotendo il sostegno e l’affetto di moltissime persone.