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La donna che allatta sette bambole: “Non mi importa cosa dice la gente”

Kelly Cunningham, 29 anni, ha sempre desiderato diventare mamma, ma non avendo mai avuto un bambino, la newyorkese ora ha deciso di allattare le sue bambole.

La donna, residente a Ronkonkoma, New York, ha comprato una prima bambola reborn per il suo ventisettesimo compleanno e racconta di aver sentito subito l’istinto materno.

Le sue parole

“Non potevo fare a meno di volermi prendere cura della bambola, Jennifer – racconta – come se fosse una bambina vera”.

“Non so spiegare come è successo – continua – ma all’improvviso mi sono affezionata così tanto a lei che ho passato quella settimana a comprarle dei vestiti e alla fine ho sistemato anche il suo lettino, che si trova accanto al mio nella mia stanza.”

“Mio padre – racconta ancora – mi ha spiegato che era normale avere quel desiderio ora che ho quasi 30 anni, quindi alla fine non mi sono mai chiesta perché amassi così tanto queste bambole come dei bambini veri”.

È noto che le bambole reborn vengono utilizzate come forma di terapia per offrire un senso di conforto e di connessione alle persone che lottano contro l’infertilità, la perdita di un bambino o la demenza. Negli ultimi anni, Cunningham ha continuato ad ampliare la sua collezione e ora si prende cura di ben sette bambole reborn.

“Ho fatto le mie ricerche – spiega – quindi sapevo già che allattare una bambola sarebbe stato malvisto”.

“Per come la vedo io – continua – è solo una bambola che sto allattando. Se stessi allattando un bambino vero nessuno direbbe niente, quindi perché la gente si arrabbia così tanto perché ho ammesso di allattare le mie bambole?”

“Quando sono fuori con le mie bambole in pubblico, la gente mi fissa” racconta. Tuttavia, incoraggiata dalla fama raggiunta sui social dove vanta migliaia di fan, Cunningham ora ha ritrovato la sicurezza. “Quando sono in pubblico”, ha spiegato, “non mi interessa più cosa pensa la gente”.

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