Cronaca

La Questura di Brescia: “Perquisizioni militanti Extinction Rebellion? Sempre rispettata la dignità delle persone”

Nel corso delle perquisizioni a militanti di Extinction Rebellion che avevano svolto un’azione davanti alla sede di Leonardo Defence a Brescia insieme ai gruppi Ultima Generazione e Palestina Libera, “in ogni momento è stata salvaguardata la riservatezza e la dignità delle persone e sono state seguite le corrette procedure operative”. Ad affermarlo è la Questura di Brescia, che risponde con una nota a quanto denunciato da una militante che ha dichiarato di aver dovuto fare degli squat nuda durante le perquisizioni avvenute lunedì scorso al termine dell’azione.

Gli squat sarebbero stati eseguiti davanti ad agenti donne, spiega la militante, ma con la porta aperta e al freddo. Ai ragazzi portati in questura a Brescia non è stato invece chiesto di fare nulla di tutto ciò, spiegano da Extinction Rebellion. La loro perquisizione è stata blanda, simile a quella che viene fatta negli aeroporti.

La Polizia, dopo la denuncia video, nel comunicato non nega i piegamenti utili al fine delle perquisizioni. Il tutto è stato però svolto, scrive la Questura di Brescia, da personale femminile per le donne, alle quali “è stato chiesto di effettuare piegamenti sulle gambe al fine di rinvenire eventuali oggetti pericolosi”.

La Questura di Brescia: “Perquisizioni militanti Extinction Rebellion? Sempre rispettata la dignità delle persone” (nella foto tratta da un video, militanti portati via dalla Polizia) – Blitz Quotidiano

L’azione di Extinction Rebellion e l’intervento dei poliziotti

Nella mattinata di lunedì, il personale della Questura di Brescia era intervenuto nella sede della Leonardo Defence S.p.A. per liberare, insieme ai Vigili del Fuoco, 22 persone appartenenti a Extinction Rebellion che si erano incatenate in una catena umana davanti all’ingresso dello stabilimento produttivo, con lo scopo di bloccare i camion in entrata e in uscita dalla fabbrica. Altri avevano cominciato a imbrattare i muri con scritte, mentre una militante si era arrampicata con delle imbracature tecniche su un pennone portabandiera in acciaio con lo scopo di togliere la bandiera dell’azienda per sostituirla con quella della Palestina.

Le persone, rileva la Questura, “sono state liberate dalle catene grazie all’ausilio dei Vigili del Fuoco (…). Al fine di salvaguardare l’incolumità e la sicurezza dei soggetti incatenati, il personale operante ha richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco e del 118. Tenuto conto delle ripetute condotte illecite poste in essere (…), 22 manifestanti sono stati accompagnati in questura per gli adempimenti di polizia, consistenti nella redazione di numerosi atti quali: elezione di domicilio, verbali di perquisizione personale, verbali di sequestro materiale, nomina di difensore, notifica dei provvedimenti amministrativi”.

Si è proceduto, si sottolinea, “alle perquisizioni personali tenuto conto delle azioni poste in essere dai manifestanti e per salvaguardare l’incolumità degli operatori di Polizia. Ai soggetti è stata consentita la consumazione del pasto e ai vari interlocutori, tra cui un avvocato ed un consigliere comunale, richiedenti notizie sulla situazione dei manifestanti, sono state fornite informazioni in modo trasparente ed esaustivo. Atteso il numero dei manifestanti presenti in Questura nonché l’atteggiamento poco collaborativo degli stessi, la stesura degli atti si è conclusa alle 18:30 circa”.

“L’autorità giudiziaria”, conclude, “è stata costantemente informata dell’attività di polizia posta in essere. Dunque, è sempre stata tutelata la dignità delle persone e le procedure sono state rispettate”.

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Lorenzo Briotti