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La sentenza sull'omicidio di Giulia Tramontano: "Impagnatiello premeditò il delitto della fidanzata per quasi sei mesi" (FOTO ANSA) - Blitz Quotidiano
Alessandro Impagnatiello ha premeditato l’omicidio della fidanzata Giulia Tramontano per “quasi 6 mesi”. Questo si legge nelle motivazioni della sentenza per la condanna all’ergastolo dell’ex barman, da cui emerge che l’idea di uccidere la compagna risalirebbe già al dicembre prima del 27 maggio 2023, quando l’uomo ha colpito la compagna con 37 coltellate, dopo che lei e la donna con cui aveva una relazione parallela si erano incontrate. Questo “ha determinato una svolta” e in quel momento che Impagnatiello “ha compreso che il castello di bugie con cui aveva tenute entrambe le donne in scacco era crollato”.
Il principio della premeditazione
La prima volta che Impagnatiello avrebbe “accarezzato l’idea di sbarazzarsi della compagna” risale, secondo la Corte presieduta da Antonella Bertoja, al 12 dicembre dell’anno precedente, pochi giorni dopo che Giulia gli aveva detto di aspettare un bambino. Quel giorno, infatti, l’ex barman ha digitato online la ricerca “veleno per topi stelfor”. I giudici della Corte d’Assise osservano che “nell’intervallo temporale di quasi sei mesi” da allora al giorno dell’omicidio, Impagnatiello “non ha più abbandonato quel proposito criminoso; anzi lo ha fatto crescere e maturare dentro di sé, mentre in via parallela e speculare si intensificava e consolidava la relazione segreta” con una collega.