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La storia del capello mai analizzato nel caso della morte di Pierina Paganelli (FOTO ANSA) - Blitz Quotidiano
Un capello mai analizzato trovato sul viso di Pierina Paganelli, la donna di 78 anni uccisa con ben 29 coltellate nell’ottobre del 2023 in un box sotterraneo a Rimini. La trasmissione “Chi l’ha visto?” solleva dubbi su uno dei casi di cronaca più mediatici degli ultimi anni. Nello specifico, ci si chiede perché il reperto, un filamento rinvenuto vicino alla bocca della vittima e visibile nelle foto della scena del crimine, non risulterebbe tra quelli analizzati dagli esperti.
“Osservando le foto scattate sulla scena del crimine dagli operatori della polizia – spiega l’inviato del programma in onda su Rai 3 – abbiamo notato un particolare, ovvero un capello accanto alla bocca di Pierina, fissato a una specie di sostanza ematica”. “Non c’è traccia della sua repertazione: nessun accertamento è stato fatto su quel capello” sottolineano da “Chi l’ha visto?”. Di chi era quel capello? Della donna o dell’assassino? Perché non gli è stata data importanza? Del delitto di Pierina è accusato il vicino Louis Dassilva. Sul corpo della donna però non c’è il Dna del 35enne senegalese, che a oggi risulta l’unico indagato per l’omicidio.
Il test della camminata
Oltre al Dna, c’è tuttavia l’esito del recente incidente probatorio svoltosi la scorsa settimana a Rimini, che avrebbe confermato le tesi della procura, ovvero che le immagini dell’uomo che la sera dell’omicidio di Paganelli viene inquadrato da una telecamera di sicurezza di una farmacia sarebbero sovrapponibili con quelle di Dassilva. Attraverso l’occhio elettronico della “cam3” anche di notte è distinguibile la carnagione scura (nelle sue diverse tonalità ) da quella chiara, motivo per cui un altro uomo, residente nel condominio, che si era riconosciuto nelle immagini della videocamera, sarebbe definitivamente da escludere.