
La storia della donna di 62 anni morta dopo una liposuzione in una struttura privata a Roma (FOTO ANSA) - Blitz Quotidiano
Prima la liposuzione in una struttura privata di Roma, poi i primi dolori e con il passare dei giorni una situazione che precipita fino al decesso. Questo è quanto accaduto a una donna di 62 anni, morta lo scorso 18 marzo all’ospedale Grassi di Ostia, dov’era stata ricoverata in gravi condizioni. Il suo cuore si è fermato dopo quattro giorni in coma vegetativo, presumibilmente per le complicazioni legate all’operazione cui si era sottoposta il 6 marzo. La salma è stata poi trasferita al policlinico di Tor Vergata per l’autopsia, che chiarirà con esattezza le cause del decesso. Sul caso indagano i carabinieri di Ardea, dopo la denuncia presentata dalla figlia della 62enne il giorno prima del decesso.

Tre medici indagati
Sono tre i medici finiti nel mirino degli investigatori che sono al lavoro per fare piena luce sulla morte della donna. Tra gli indagati c’è il chirurgo che ha eseguito l’intervento estetico, un anestesista amico della donna e il medico dell’ospedale di Pomezia, dove inizialmente si era recata la sessantaduenne e che la rimandò a casa. In attesa degli esiti dell’esame autoptico, gli investigatori acquisiranno come da prassi tutta la documentazione clinica della donna per chiarire le procedure e stabilire eventuali responsabilità .
Il caso di Margaret Spada
L’episodio ricorda il caso di Margaret Spada, la 22enne di Lentini, in provincia di Siracusa, arrivata nella Capitale a novembre per sottoporsi a un intervento di rinoplastica in un ambulatorio privato, che aveva scelto dopo aver visto dei video sui social. La ragazza morì in ospedale dopo alcuni giorni di agonia. Per il suo decesso sono stati indagati i due medici titolari dello studio dell’Eur, padre e figlio.