
La storia della donna uccisa dopo quattro allarmi inascoltati partiti dal braccialetto elettronico del marito (FOTO ANSA) - Blitz Quotidiano
Una donna è stata uccisa dal marito, che indossava un braccialetto antistalking. Il giorno dell’omicidio dal dispositivo sono partiti quattro allarmi, ma nessuno degli alert ha ricevuto risposta. Vari ”beep” che la sala operativa delle forze dell’ordine non avrebbe preso in carico, proprio nel giorno in cui l’uomo accoltellava a morte la donna. Questo si legge negli atti dell’inchiesta sull’uccisione di Roua Nabi, tunisina di 35 anni, assassinata a Torino da Abdelkader Ben Alaya, suo connazionale di 48 anni, il 23 settembre scorso.
Gli alert partiti dal braccialetto e le batterie in esaurimento
La compagnia telefonica che gestisce il segnale dei dispositivi ha consegnato ai magistrati un documento in cui vengono evidenziati i vari alert partiti dal braccialetto di Ben Alaya, non solo il giorno dell’omicidio, ma anche in precedenza. Dal 19 al 30 agosto il dispositivo segnalava anche che le batterie erano in esaurimento o che era irraggiungibile. Ci sono poi le segnalazioni partite dal localizzatore della vittima, tra il 13 agosto e il 23 settembre, da cui risultava che la donna non fosse raggiungibile.
La vicenda è piuttosto controversa e delicata perché dalle indagini è emerso che, in accordo col coniuge, la stessa vittima spegnesse il dispositivo quando capitava che i due si vedessero. Roua aveva denunciato il marito il 30 giugno per le violenze subite, ma allo stesso tempo avrebbe, a volte, disattivato l’applicazione presente su un orologio che portava al polso. Un dispositivo da cui, quindi, partivano spesso diversi alert. L’ultimo un’ora e mezza prima del femminicidio, ma, si legge nel report: “Dall’allarme delle ore 15 in poi non risulta alcuna presa in carico della sala operativa”.

La mattina dell’omicidio
La mattina del 23 settembre Roua Nabi aveva accettato che Ben Alaya salisse nella sua casa, nel quartiere Aurora, per mangiare e fare una doccia. L’uomo aveva trascorso due settimane agli arresti domiciliari a casa di un amico, per poi arrivare a dormire in auto, con indosso sempre il braccialetto elettronico. Alle 18.18, alle 18.32, alle 21.06 e alle 21.38 sono partiti gli allarmi. Intorno alle 23 la donna è stata accoltellata al petto, davanti ai figli della coppia, di 13 e 12 anni. Ben Alaya è poi fuggito in strada dove è stato fermato e arrestato.
Il 28 aprile si aprirà per lui il processo. Il procuratore aggiunto Cesare Parodi oltre che di omicidio accusa Ben Alaya anche di maltrattamenti in famiglia e di aver violato l’obbligo di avvicinamento.