
La storia dell'uomo che si è suicidato dopo il licenziamento. Aveva fatto risparmiare ai clienti 280 euro (FOTO ANSA) - Blitz Quotidiano
A 55 anni ha deciso di mettere fine alla sua vita una settimana dopo essere stato licenziato. Lavorava come dipendente della catena di distribuzione all’ingrosso Metro di Mestre e aveva una carriera alle spalle di 27 anni, occupandosi delle forniture ai ristoranti del centro storico di Venezia. Nel giugno 2023 aveva ricevuto una lettera in cui l’azienda gli contestava di aver manipolato alcuni ordini per far risparmiare i clienti sulle spese di trasporto. La famiglia del dipendente si è rivolta al tribunale contestando quel licenziamento ritenuto illegittimo e chiedendo un risarcimento di ventiquattro mensilità. Il caso sarà discusso il 6 giugno davanti al giudice del lavoro di Venezia.
Il danno stimato di 280 euro valso il licenziamento
Ammonta a 280 euro il danno che il 55enne avrebbe provocato all’azienda. Il dipendente avrebbe infatti inserito confezioni di gamberi rossi inesistenti in magazzino, per far arrivare l’importo degli ordini oltre la soglia minima di 250 euro, necessaria per ottenere la consegna gratuita. Il commesso aveva già avviato le pratiche per impugnare il provvedimento quando, una settimana dopo il licenziamento, si è tolto la vita.
Secondo la difesa della famiglia, il sistema di ordini online permetteva anche ai clienti un meccanismo simile e quindi potrebbe non essere stato lui ad aggiungere i gamberi contestati. Inoltre, anche altri dipendenti avrebbero compiuto operazioni simili, senza essere allontanati. Per la famiglia ci sarebbe altro dietro quel licenziamento: “Ribadiamo il dubbio – fanno sapere i familiari – più che concreto, che il licenziamento sia dovuto a dinamiche interne non note e che non sia realmente giustificato da quanto oggetto di contestazione perché anche altri colleghi avevano fatto operazioni simili”.