La storia dell'uomo morto durante un esorcismo islamico. Per i parenti era "posseduto dai demoni" (FOTO ANSA) - Blitz Quotidiano
Un esorcismo islamico finito in tragedia. Vittima della pratica un uomo di 43 anni di origine marocchina, trovato morto nella sua casa di Salassa, in provincia di Torino, il 10 febbraio 2024, tre giorni dopo il suo compleanno. I suoi parenti pensavano che fosse posseduto dal demonio e per questo lo hanno sottoposto a vari esorcismi, almeno quattro prima del decesso.
Della morte del 43enne dovranno rispondere l’ex moglie, lo zio, il fratello, tutti a rischio ergastolo. Il processo davanti alla Corte d’Assise di Ivrea si aprirà il prossimo 24 aprile. Non è stato semplice però arrivare a ricostruire quanto accaduto in quella casa lo scorso anno. La morte dell’uomo era stata in principio ricondotta a un’overdose. Solo grazie a una minuziosa indagine dei carabinieri di Cuorgnè e dei colleghi del nucleo operativo della compagnia di Ivrea si è fatta chiarezza.
Già allontanato dall’ex moglie nel 2022, dopo che aveva aggredito la donna e i figli, il 43enne è stato legato mani e piedi per effettuare il rito, ma alla fine sarebbe rimasto soffocato con una maglia. In particolare, messo a punto con un indumento, poi sequestrato dai carabinieri a casa dell’ex moglie, privo di un bottone, che il medico legale ha poi ritrovato nella gola della vittima. I tre accusati dell’omicidio, nei giorni successivi, avrebbero anche tentato, senza successo, di far sparire le tracce del delitto dall’abitazione.
Resta agli atti dell’indagine anche la telefonata al 112 della vittima, la notte del 23 gennaio. Poche ore prima, l’uomo era stato visitato al pronto soccorso di Ciriè, perché non riusciva più a muovere un braccio. In quell’occasione ammise per la prima volta di avere avuto una crisi durante una pratica d’esorcismo. Una volta uscito dall’ospedale, la vittima chiamò il 112, raccontando l’accaduto all’operatore e avvertendolo che se gli fosse capitato qualcosa, sarebbe stata sicuramente colpa del fratello.