Strage di pedoni, ogni ora ne viene investito uno. Cinquanta al giorno. E in un caso su quattro la colpa è di chi va a piedi. Gli over 65 sono i più colpiti. Lo scorso anno ben 18.483 incidenti e 405 morti. Gli investimenti sono aumentati di un migliaio. Quest’anno non va meglio.
Questo, in estrema sintesi, il (settimo) report annuale Asaps pubblicato in questi giorni. Un dossier allarmante, curato con sapienza e meticolosità, dalla “Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale”, una sigla con 32 anni di vita che rappresenta una forte garanzia a favore della sicurezza sulle strade. Un sodalizio che ha sede a Forlì e che oggi è diventato in Italia il simbolo stesso dell’impegno a favore della Sicurezza Stradale. Conta oltre 25.000 soci tra tutte le forze di polizia e tra la gente comune.
Il report Asaps per il 2023 si è formato incrociando i dati Istat. Nel periodo 1991-2023 il sodalizio romagnolo ha certificato 24.420 pedoni morti e 627.330 feriti. Roma ha il primato (1.959) in questi ultimi tre decenni, seguita da Milano (1.124), Genova (577), Torino (442), Napoli (389). Gli ultimi 2 anni sono stati pressoché simili, registrando ciascuno 485 morti di cui 314 uomini e 171 donne. Messina è la città con meno investimenti (77).
Sorpresa: il dossier ha fornito un dato che ha spiazzato i più. Cioè che siano sempre i pedoni le vittime sacrificali di questa quotidiana carneficina. Non è così. Non sempre è colpa di chi sta al volante. È vero che gli investimenti, provocati dall’automobilista sono stati quasi 10.000 e hanno ammazzato 229 persone innocenti; ma è altrettanto vero che molte volte i pedoni non sono indenni da responsabilità. Sono stati ben 3.990 i comportamenti irregolari dei pedoni nel 2023; c’è chi cammina in mezzo alla carreggiata (642), chi sbuca improvvisamente da dietro un veicolo in sosta o in fermata (514), c’è chi si butta all’improvviso sulle strisce pedonali senza guardarsi attorno (11 decessi). Il triste primato spetta agli over 65, cioè il 65% di tutti i deceduti. Molto spesso sono travolti mentre attraversano la strada. In testa alla strage c’è il Lazio.
Il report lascia una inquietudine di fondo. L’autore della elaborazione, Giordano Biserni, vuole girare il rapporto al Parlamento nella speranza che venga trovata una soluzione. Dice: ”È una situazione intollerabile per un Paese civile, che regredisce anche rispetto alle altre Nazioni UE che hanno introdotto regole e sanzioni più severe verso chi uccide o ferisce un pedone. Possibile che il Parlamento ancora non se ne sia occupato?”.
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