Secondo il Post, Cecilia Sala ha potuto effettuare una nuova telefonata alla famiglia dalla prigione di Evin, in Iran, dove è detenuta dal 19 dicembre. Alla madre e al padre la giornalista ha raccontato che dorme sul pavimento con due coperte, una per coprirsi e una sotto, e che è ancora in regime di isolamento.
La telefonata
Da quel che si è capito, dal momento dell’arresto Sala non ha avuto contatti con nessuno e l’unica persona che ha visto è l’ambasciatrice italiana in Iran, Paola Amadei. Nessun incontro nemmeno con le guardie che la controllano. Il cibo, infatti, le viene passato da una fessura. Nella cella non c’è neanche un letto o una brandina, ma solo una luce accesa 24 ore su 24. “Dovete fare presto”, ha detto la giornalista come già aveva fatto durante la prima telefonata giunta ai genitori e al compagno.
La giornalista ha anche smentito di aver ricevuto il pacco con i beni di prima necessità che era stato inviato dalla famiglia attraverso la Farnesina e che le autorità iraniane avevano confermato di averle recapitato. Nel pacco c’erano articoli per l’igiene personale, sigarette, quattro libri e una mascherina per coprire gli occhi da quel faro sempre acceso e garantirsi un minimo di sollievo almeno durante la notte. Ma nente di tutto questo le è arrivato. Anzi: alla giornalista le sono stati tolti anche gli occhiali da vista.