
LE NOTIZIE DAL MONDO, dai quattro canadesi giustiziati in Cina ai quattordici membri della stessa famiglia uccisi sotto le bombe a Gaza (FOTO ANSA) - Blitz Quotidiano
Tra le notizie che arrivano dal mondo oggi ci sono diversi casi di cronaca internazionale, dagli Stati Uniti alla Cina. Come ogni giorno, vediamo gli aggiornamenti nel dettaglio.
Partiamo dal Canada, dove la ministra degli Esteri Mélanie Joly ha annunciato che quattro cittadini canadesi sono stati giustiziati in Cina nelle ultime settimane, precisando che Pechino ha ignorato le richieste di clemenza di Ottawa. “Condanniamo fermamente le esecuzioni di cittadini canadesi in Cina”, ha detto Joly ai giornalisti a Ottawa. Da parte sua Pechino ha difeso le esecuzioni in una dichiarazione inviata al quotidiano canadese Globe and Mail, specificando che i canadesi sono stati condannati per reati legati alla droga. “I reati legati alla droga sono crimini gravi, riconosciuti in tutto il mondo come estremamente dannosi per la società ”, si legge nella dichiarazione.
Spostiamoci in Messico, che quest’anno si è classificato tra i dieci Paesi più felici del pianeta, secondo il World Happiness Report 2025, coordinato dall’Università di Oxford, Gallup e il Sustainable Development Solutions Network delle Nazioni Unite. I Paesi nordici restano in cima alla lista, con la Finlandia al primo posto per l’ottavo anno consecutivo. All’altro estremo della classifica, l’Afghanistan ripete l’ultima posizione, confermando il suo status di Paese meno felice al mondo.
Passando al Sud America, il presidente del Venezuela Nicolás Maduro ha ordinato di incrementare i voli di rimpatrio dei migranti venezuelani espulsi dagli Stati Uniti, annunciando che oggi è previsto l’arrivo nel Paese di un altro aereo con 306 migranti. Maduro ha detto di voler “incrementare tutte le azioni per garantire i voli di ritorno dagli Stati Uniti a tutti i migranti detenuti per dare loro rispetto, dignità , sostegno e farli tornare nella loro patria e alla loro famiglia”.
Dal fronte mediorientale arriva la notizia della morte di quattordici membri di una stessa famiglia in un attacco israeliano contro un edificio dove si stava svolgendo una veglia funebre, nella città settentrionale di Beit Lahia, a Gaza. I soccorritori hanno identificato 14 membri morti della famiglia Mubarak, ha detto all’Afp Mahmoud Bassal, portavoce della Protezione civile di Hamas, aggiungendo che circa dieci persone risultano ancora disperse sotto le macerie. Intanto a Tel Aviv per la prima volta dal mese di gennaio sono entrate in funzione le sirene d’allarme, “in seguito al lancio di un missile in arrivo dallo Yemen”, fanno sapere le Forze di difesa israeliane.
Restando in Yemen, il presidente americano Donald Trump ha annunciato che “i ribelli Houthi saranno completamente annientati’. Trump ha specificato sul social Truth: “A tutti i terroristi Houthi, il vostro tempo è scaduto e i vostri attacchi devono finire, a partire da oggi. Se non lo farete, l’inferno si abbatterà su di voi come non avete mai visto prima”. Queste le parole del tycoon, a sostegno dell’azione militare statunitense contro i membri del gruppo armato yemenita, che sta tenendo sotto scacco il traffico commerciale nel Mar Rosso.