Sono varie le notizie che arrivano dal mondo oggi. Tra le più eclatanti c’è l’ondata di violenze contro le donne in Congo, dopo la fuga dei detenuti dal carcere di Goma e il caos che si è scatenato nel Paese africano. Ma vediamo le notizie nel dettaglio.
Sarebbero oltre 150 le donne detenute violentate durante l’evasione di massa dalla prigione di Goma, nella Repubblica Democratica del Congo. La scorsa settimana la città è caduta nelle mani dei ribelli del “movimento M23”, sostenuto dai militari del Ruanda. Nel mezzo del caos, diverse detenute sono anche morte insieme ai loro figli, dopo che l’ala del carcere che le ospitava è stata data alle fiamme.
Sul Daily Mail si parla invece della storia di una coppia britannica che ha scelto la strada dell’aborto, perché da un test era risultato che il feto che la donna portava in grembo era affetto da una grave condizione genetica, salvo poi scoprire dopo che si trattava di un falso positivo e non c’era nessuna anomalia. La diagnosi parlava di sindrome di Patau, una condizione che spesso provoca un aborto spontaneo, la morte del feto o la morte del bambino poco dopo la nascita. Ma quando hanno scoperto la verità , era ormai troppo tardi.
Restiamo nel Regno Unito per un incidente stradale che ha portato alla morte di due cavalli, investiti da un camion sulla A19 vicino alla cittadina di Hartlepool, sulla costa inglese. Poco dopo il primo incidente, i corpi degli animali sono stati nuovamente investiti da una BMW. I cavalli erano sciolti, anche se non è ancora chiaro da quale tenuta arrivassero. Probabilmente erano scappati prima del tragico incidente.
Spostiamoci in India dove una donna e la figlia di due anni e mezzo sono riuscite a tornate in Patria lo scorso mercoledì dopo essere rimaste bloccate in Afghanistan per tre anni, dalla presa del potere da parte dei talebani. Iqra Jamaal è sposata con un cittadino afghano e non è riuscita a fare rientro in Patria da quando i talebani hanno preso il potere. “Ho vissuto un’immensa paura, depressione e ansia, soprattutto nei primi mesi dal ritorno dei talebani”, ha detto Iqra al Times of India.
Andando negli Stati Uniti troviamo il deputato repubblicano Joe Wilson che ha aspramente criticato la televisione di stato di Putin per aver “pubblicato foto di nudo di Melania Trump”. L’episodio risale al 2024, quando il famoso programma russo “60 Minutes” ha mostrato le fotografie dell’ex modella su GQ nel 2000. Scatti in cui Melania appare in pose molto audaci.