Cronaca

L’EDICOLA, il Corriere: “Al Bashir: la mia Siria apre ai profughi”. La Repubblica: “Le accuse dopo la strage”. La Stampa: “Morti sul lavoro, le promesse tradite”

La caduta di Assad e l’esplosione nel deposito Eni di Calenzano sono gli argomenti principali delle prime pagine di oggi. “La mia Siria apre ai profughi” titola il Corriere della Sera riportando l’intervista al premier Al Bashir. “Le accuse dopo la strage” è invece l’apertura di Repubblica su Calenzano. Su Calenzano anche la prima pagina della Stampa: “Morti sul lavoro, le promesse tradite”.

Ecco la rassegna stampa di oggi:

“Al Bashir: la mia Siria apre ai profughi”. (Il Corriere della Sera)

L’intervista al premier siriano Al Bashir: “Il primo obiettivo è ristabilire la sicurezza e la stabilità in tutte le città della Siria. La gente è esausta di ingiustizia e tirannia. L’autorità dello Stato deve essere ristabilita per permettere alla gente di tornare al lavoro e alla vita normale. Il secondo è far tornare i milioni di profughi siriani che sono all’estero”.

“Incertezze americane”. L’editoriale di Massimo Gaggi: “Sempre convinto che la politica estera vada gestita come un dealmaking vantaggioso per gli Stati Uniti, Donald Trump si prepara a tornare alla Casa Bianca avvertendo che non vuole coinvolgimenti diretti nella partita siriana: sulla sua piattaforma, Truth Social, scrive a lettere maiuscole, ‘non sono nostri amici, non è la nostra battaglia, restiamone fuori!’. Ma il leader repubblicano eredita un mondo molto diverso e più complesso rispetto a quello di quattro anni fa. Difficilmente potrà permettersi il lusso del disimpegno. Sul piano diplomatico e, forse, anche su quello militare”.

L’intervista a Maurizio Lupi: “Fiscalità agevolata agli ingermieri? Sono convinto che non possiamo scordarci dei grandi eroi del Covid. Alcune professioni pur non valendo più di altre sono, tuttavia, fondamentali poiché riguardano l’attenzione e la cura alla persona. Gli infermieri italiani sono pagati meno rispetto al resto d’Europa, non a caso abbiamo una migrazione all’estero di queste professionalità. Per questo andava dato un segnale importante che non sono stati dimenticati”.

L’intervista a Giulio Tremonti: “Le democrazie non sono morte. C’è ancora chi va a votare, ma è la realtà che è cambiata, e non è colpa dei populismi, che non vanno demonizzati ma studiati, capiti, per agire”.

“Le accuse dopo la strage”. (La Repubblica)

“Stop alle multe per i No Vax, una scelta contro la scienza”. L’editoriale di Roberto Burioni: “La tolleranza nei confronti di queste voci irrazionali renderà più difficile combattere le malattie (vecchie o nuove) con i vaccini. Che dopo l’acqua potabile sono stati il presidio che più ha allungato la vita dell’uomo”.

L’intervista a Roberto Speranza: “Quello che sta facendo oggi il governo di Giorgia Meloni sui vaccini è un condono, né più né meno. Come tutti i condoni è un messaggio sbagliato ed è offensivo per chi quelle regole ha rispettato. Offende chi è stato vittima della pandemia. Inoltre la destra toglie risorse alla sanità che ne avrebbe un assoluto bisogno”.

“Morti sul lavoro, le promesse tradite”. (La Stampa)

“Multe stradali, il 28,4% non paga”. (Il Sole 24 Ore)

“La frenata dell’industria. Stellantis congela le uscite”. (Il Messaggero)

“Le due sfide che l’Europa non può perdere”. L’editoriale di Ferdinando Adornato: “Europa, se ci sei batti due colpi. La Storia che sta rapidamente cambiando il volto del mondo mette l’Unione europea davanti a due grandi opportunità di guadagnarsi un ruolo protagonista nello scenario mondiale. La prima è l’imprevisto “regime change” in Siria. La seconda è il previsto negoziato sul destino dell’Ucraina”.

L’intervista ad Arianna Meloni: “Questa storia che dietro Giorgia ci sono solo io, o il cognato, francamente dà un’immagine molto riduttiva di Fratelli d’Italia. Gli uomini e le donne dietro Giorgia sono tantissimi, ridurre questa comunità politica al familismo mi sembra scorretto. E poi i rapporti umani non sono una novità di Fratelli d’Italia, ci sono partiti che in Parlamento hanno coppie di deputati”.

“Sciopero, Salvini precetta”. (Il Giornale)

“Cade la linea”. (Il Manifesto)

“La sfida etica della guerra permanente”. L’editoriale di Marco Bascetta: “Ora che il regime siriano di Assad è stato spazzato via con sorprendente rapidità, da milizie fondamentaliste intrecciate con la storia di Al Qaeda e dello stato islamico e con progetti imprevedibili, Israele spinge oltre il confine siriano la sua presenza militare”.

“Siria: Bibi fa come se fosse a casa sua”. (Il Fatto Quotidiano)

L’intervista ad Arianna Meloni: “Il governo dura fino al 2027, guardo giorno per giorno e ci sono tante cose ancora da fare. E la migliore conferma arriva dagli elettori: dopo due anni di governo, il partito è al 30%. Questo significa che le nostre politiche sono buone, l’Italia è ripartita e abbiamo dato alle persone un progetto e una visione che stiamo portando avanti”.

“Elkann fa il deserto in Italia poi va a produrre in Spagna”. (La Verità)

“L’idolo delle femministe menava l’ex fidanzata”. (Libero)

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Gianluca Pace