L'inutile polemica sulle frappe vendute a 100 euro al chilo. A differenza della benzina nessuno è obbligato a comprarle (foto Ansa) - Blitz Quotidiano
Il pasticcere Iginio Massari per Carnevale ha realizzato delle frappe che vengono vendute a 100 euro al chilo nei suoi negozi. Alcuni clienti e alcuni utenti sui social non hanno però apprezzato la scelta, paragonando il prezzo del dolce ad un bene di lusso. Il famoso pasticcere si è allora difeso dicendo che “caro è ciò che non vale il suo prezzo, costoso è qualcosa di eccellente”. Quindi, per Massari, la qualità giustifica il prezzo.
La gente polemizza, in molti casi, solo per il gusto di farlo. Nessuno infatti ci costringe a comprare queste frappe dato che non si tratta di un bene di prima necessità. Chi vende sceglie il prezzo che crede più opportuno salvo poi ritrovarsi magari con gli scaffali pieni. Insomma, qual è il problema? Se volgiamo delle frappe e pensiamo che 100 euro al chilo sia troppo costoso, non andiamo da Massari e le frappe le andiamo a comprare sotto casa, dove comunque le troviamo aumentate del 20 per cento a causa dei rincari del burro e delle altre materia prime.
Chi critica, forse, dovrebbe mettere la stessa foga nel contestare gli aumenti delle bollette e della benzina che invece subiamo senza quasi indignarci. E questi “beni”, a differenza delle frappe, siamo obbligati a comprarli.