Luca Traini esce dal carcere, sparò ai migranti per vendicare Pamela Mastropietro (foto ANSA) - Blitz quotidiano
Dopo sette anni di detenzione, Luca Traini, il 35enne di Tolentino, è tornato in libertà. Il 3 febbraio 2018, Traini ha aperto il fuoco per le strade di Macerata, ferendo sei migranti di origine africana mentre percorreva la città a bordo di un’Alfa 147 nera. Il suo attacco, di natura deliberata, è stato da lui stesso collegato all’omicidio di Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa e fatta a pezzi pochi giorni prima da un pusher nigeriano.
Dopo aver sparato con una Glock 17, Traini si è presentato davanti al monumento ai Caduti di Macerata, si è legato una bandiera tricolore al collo e si è consegnato alle forze dell’ordine. Il tribunale lo ha condannato a 12 anni di carcere per strage con l’aggravante dell’odio razziale.
Durante la detenzione, Traini ha cercato di raccontare il suo percorso interiore. Nel 2021 ha scritto una lunga lettera a un’agenzia di stampa, affermando: “Non sono un ‘mostro’, come mi hanno sempre descritto. Il Luca di oggi è un uomo che magari fa meno notizia rispetto al ‘Lupo’, ma che comunque c’è, esiste, sta facendo il massimo per scontare il debito che ha con la società civile”. Ha aggiunto che il carcere gli ha dato “un alto livello di consapevolezza e maturazione umana”, e ha espresso la volontà di “imboccare la strada giusta”.
Lo scorso anno, Traini ha inviato una bandiera tricolore alla madre di Pamela Mastropietro, accompagnata da un messaggio: “Ti ho visto nelle cose belle della vita, nella gioia, nell’amore. Nel tuo sorriso riconosco una cara amica. Uniti per sempre dal dolore, legati dall’amore, anime sacre. Un bacio agli angeli scesi sulla terra, un bacio Pamela, un bacio Alessandra”.
La richiesta di scarcerazione con affidamento ai servizi sociali è stata accolta, in quanto è stato riconosciuto il percorso di “revisione critica” che Traini ha compiuto in carcere. Durante la reclusione, ha partecipato a corsi di formazione, gare di poesia e ha lavorato in un’azienda agricola nei pressi del carcere. Il suo avvocato, Sergio Del Medico, ha dichiarato che Traini intende “risarcire le persone che ha ferito”.