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Luigi Mangione, cos’è e come funziona la pistola fantasma stampata in 3D usata nel delitto Thompson

Luigi Mangione, il presunto assassino di Brian Thompson, amministratore della società di assicurazione mediche United Healthcare, avrebbe utilizzato un particolare tipo di pistola per il delitto. Si tratta di un’arma “fantasma”, praticamente invisibile alle autorità per l’assenza di un numero di serie. A quanto pare, può essere prodotta con una stampante 3D.

Pistola “fantasma”, un fenomeno diffuso

Quello delle cosiddette “pistole fantasma” non è un fenomeno del momento. Negli Stati Uniti, infatti, vengono utilizzate da diverso tempo da tutti quelli che non vogliono essere tracciati. Si fa riferimento a un fenomeno in rapida espansione. Nel 2022, solo negli Stati Uniti, pare che siano state recuperate oltre 25mila pistole fantasma sulle scene del crimine.

Si tratta di una particolare trovata fai da te, resa possibile negli anni grazie alla semplicità di produzione. Queste armi, infatti, vengono costruite per intero o in parte utilizzando stampanti 3D. La parte più importante di queste pistole è il cosiddetto “lower receiver”, ovvero il telaio inferiore, che è la parte regolamentata che identifica l’arma. Chi produce questo tipo di arma, con l’obiettivo di eludere ogni tipo di controllo, solitamente crea in proprio questo componente. La facilità di costruzione, e dunque anche quella relativa all’accesso ai vari componenti, si è rivelata un fattore determinante per la loro rapida ed estesa diffusione.

Luigi Mangione e la FMDA 19.2

Quella che Luigi Mangione avrebbe utilizzato nel delitto Thompson, ora in mano agli investigatori, sembra essere una Chairmanwon V1, una versione modificata di un modello di Glock parzialmente stampata in 3D e nota come FMDA 19.2. Rispetto ai vecchi modelli di pistola fantasma, questa di Mangione rappresenta una sorta di evoluzione, perché combina componenti stampati con parti metalliche commerciali (guide, meccanismi, canna e caricatore). Questa caratteristica rende l’arma tanto pratica quanto affidabile.

Nello specifico, quello utilizzato dal killer è un modello che alcuni esperti considerano per certi versi datato, ma comunque ben collaudato. La sua pistola presenta alcune personalizzazioni, come per esempio l’impugnatura con una particolare texture. Questo specifico modello, inoltre, può essere fabbricato centinaia di volte, finché i componenti in plastica non si danneggiano definitivamente.

Cody Wilson, fondatore del gruppo Defense Distributed, ha affermato: “Non serve essere un esperto per creare un’arma del genere, è tutto molto semplice”. Queste parole evidenziano un aspetto piuttosto preoccupante, ovvero che attraverso la loro facile realizzazione queste armi possano finire nelle mani di chiunque, anche in quelle di chi non è esperto e di chi possiede o ha accesso a una stampante 3D.

Pistola “fantasma”, un concetto ideologico

Dietro la costruzione di questo tipo di armi fantasma esiste anche una natura ideologica. Il modello utilizzato da Luigi Mangione, per esempio, nasce da un collettivo libertario che promuove il diritto al possesso di armi come espressione di libertà individuale. Questo collettivo, noto con il nome “The Gatalog“, ha diffuso negli anni diversi progetti di armi stampate in 3D e lo ha fatto utilizzando specifiche piattaforme online. “Il controllo delle armi da fuoco ha fallito”, è questo il loro personale slogan.

La decisione di Mangione di utilizzare una pistola di questo tipo potrebbe essere collegata a due fattori: da una parte la sua volontà di voler forse lanciare un messaggio politico; dall’altra quella di sfruttare la praticità di quest’arma con l’obiettivo di eludere le autorità.

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