A raccontare la storia è l’avvocato Marina Condoleo all’Adnkronos. Una ragazza di 14 anni, spiega il legale, è rimasta incinta dopo essere caduta nella trappola di una challenge social. Challange che si basa sul fatto di avere rapporti sessuali con sconosciuti sfidando la sorte: chi resta incinta, perde.
Ecco, insomma, quel che accade ogni giorno nelle nostre città e nelle nostre famiglie. Questa insomma è la società dove ormai viviamo e camminiamo.
Marina Condoleo, membro dell’organizzazione di Road to Green che si occupa di fare informazione ed educazione nelle scuole, è entrata in contatto con la 14enne proprio in un isistuto.
“Circa un anno fa – racconta all’Adnkronos – con l’associazione ho creato un programma destinato agli studenti che si chiama ‘Legal Love’, in cui esperti e medici fanno degli incontri all’interno delle scuole aderenti per dare indicazioni utili ai giovani”. Durante questi incontri, accade qualcosa: “Avevamo già notato un grandissimo interesse tra i ragazzi soprattutto quando trattavamo l’argomento delle challenge social -racconta l’avvocato Condoleo-. E durante un incontro sono venuta in contatto con una giovanissima che ha voluto confidarsi con me e mi ha raccontato di essere incinta in seguito ad una ‘Sex Roulette'”.
La sfida, spiegano, sarebbe nata tra annoiati ricchi miliardari di Belgrado e si è poi diffusa piuttosto rapidamente in Spagna e nel Regno Unito e, purtroppo, da poco tempo anche in Italia.
Le regole? Semplice: Perde chi rimane incinta. E, per aumentare la pericolosità, in alcune versioni, uno dei partecipanti è sieropositivo. Ma sì. Perché no, in fondo.
“Quando ho chiesto alla ragazza se il padre fosse a conoscenza della gravidanza, mi ha risposto di non sapere chi fosse il padre, perché ‘è il figlio di una Sex Roulette’”, prosegue il legale. “Attraverso dei canali social si indice la sfida, si forma un gruppo di aderenti e si creano delle chat parallele dove i giovani si intercettano fra di loro per accordarsi ed avere una serie di rapporti sessuali senza l’uso del profilattico”.
Ma c’è di più: “La ragazzina era turbata non solo per il fatto di essere incinta, ma per il fatto di aver perso la challenge, e di ‘essere tagliata fuori’. Il fatto di aver perso il branco la destabilizzava. Sottolineo che si tratta della figlia di una famiglia non per bene, di più”.
Oggi la giovanissima è “al sesto mese di gravidanza – continua l’avvocato – l’ha voluto tenere ed è stata aiutata da una mamma eccezionale a cui l’ho aiutata a dirlo durante un incontro non facile e da un team di psicologi che ruotano intorno al nostro progetto”.