Marco Accetti è l’Americano che telefonava a casa Orlandi? audio di Youtube per la Commissione

Marco Fassoni Accetti prova a spalancare le porte della Commissione parlamentare d’inchiesta nata per indagare sui due “rapimenti” di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori grazie a quella che lui definisce una perizia fonica. E che a suo dire dimostra che il famoso cosiddetto Americano che telefonava a casa degli Orlandi e al loro avvocato Gennaro Egidio per conto dei rapitori era lui. 

Questo è il file sonoro con la comparazione della voce di Marco Fassoni Accetti – diventato famoso nel 2013 come clamoroso “reo confesso” dei “ sequestri” di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, ma cestinato dalla magistratura due anni dopo – con quella del cosiddetto Americano.

L’Americano è lo sconosciuto che telefonava a casa degli Orlandi e al loro avvocato Gennaro Egidio spacciandosi per il “portavoce dei rapitori”. La parte di file ritenuta decisiva è la seguente: 

 Il file è stato sottoposto a perizia dall’ingegnere Marco Arcuri, del quale nel web non si trova traccia eccetto un profilo Facebook, che però su di lui non dà nessuna informazione.

Arcuri sostiene che la sua perizia ha  dimostrato che si tratta della stessa unica voce: quella di Accetti.

Colpo di scena, quindi:  l’Americano è lui! Con tutto quello che ne consegue, a partire dallo spalancare le porte della neonata commissione parlamentare sui casi Orlandi e Gregori. E  tornare così rumorosamente alla ribalta dopo che la magistratura le porte gliele ha chiuse in faccia. 

Come si vede o meglio come si sente, le voci a orecchio, almeno al mio, paiono di due persone diverse. Ma basta così poco materiale per fare una perizia degna di questo nome e  che stabilisca se Accetti era l’Americano? Perizia per giunta resa più ardua  dal fatto che dopo 41 anni la voce di Accetti può avere subito dei cambiamenti, anche se impercettibili quando si parla con lui. 

Oltretutto negli anni ’80 e vari anni seguenti per massimizzare il traffico, in pratica per guadagnare spazio, le telefonate in viaggio sulle linee subivano il taglio delle frequenze più alte e di quelle più basse. Con il rischio di rendere ardue le intercettazioni. Accetti però è, come sempre, sicurissimo: “Sono tutti problemi che le moderne tecnologie hanno permesso di superare”. E se lo dice lui…

In ogni caso però la perizia è inutile. Anche ammesso che l’Americano sia Accetti, resta il fatto che oltre alle chiacchiere rifilate agli Orlandi e al loro avvocato l’Americano NON ha portato nessuna prova di avere davvero a che fare con le scomparse di Emanuela e di Mirella. Scomparse che l’Accetti dice di avere organizzato lui, solo o in compagnia, con il consenso delle due ragazze perché avrebbe dovuto trattarsi solo di una finta della durata di pochi giorni. Cosa è successo dopo? Accetti sostiene di non saperlo.

Per parte sua l’ingegnere Arcuri spiega che:

“Gli audio che avete ascoltato sono accostamenti sonori.

“Sono stati pubblicati come test fonico e si definiscono tali poiché non è possibile pulire una registrazione che ha più di 40 anni.

“Si può – invece – apporre disturbo alla voce attuale di Accetti e immergerla nelle stesse frequenze e risonanze del nastro originale.

“A tal fine, la voce di Marco Accetti, opportunamente “disturbata” ed equalizzata ha dato come risultante all’ascolto una corrispondenza impressionante.

“Lasciando però perdere l’orecchio e le varie interpretazioni che ognuno di noi potrà fare la comparazione non si basa sull’ascolto.

“Nello specifico si basa sulle formanti, ovvero sull’analisi di uno spettro di frequenze che identificano un suono (o una voce) in modo univoco.

“Questo ovviamente è oggetto di perizia tecnica.

“C’è da sottolineare come le formanti dell’anno 83 e quelle di Marco Accetti (oggi) sono pressoché identiche.

“La nuova tecnologia infatti riesce ad individuare anche un abilissimo imitatore dalla persona che imita.

“Ogni essere umano ha infatti una propria cassa di risonanza, una specifica lunghezza delle corde vocali, un’area polmonare ben definita e una laringe/esofago precisa. Un po’ come le impronte digitali”.

Non è chiarissimo quindi se si tratta di una perizia o di un contributo tecnico da sottoporre a perizia.

A detta di chi garantisce che la perizia e il perito siano eccellenti, Arcuri è “un professionista che si è mosso per contribuire alla ricerca della verità e ha espletato tutte le procedure necessarie, su richiesta dell’avvocato di Marco Accetti”. Francamente però non si vede perché mai un avvocato debba chiedere e dare ai magistrati una perizia o un contributo tecnico che se confermato può solo mettere nei guai il proprio assistito. 

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Pino Nicotri