Il Tribunale di Crotone ha rimesso in libertà Maysoon Majidi, la ventottenne curda iraniana che era stata arrestata il 31 dicembre scorso, dopo uno sbarco di migranti, con l’accusa di essere una scafista. Il collegio (presidente Edoardo D’Ambrosio) ha accolto l’istanza che era stata presentata dal difensore della giovane, l’avvocato Giancarlo Liberati. La decisione del Tribunale è stata presa in considerazione del fatto che, alla luce delle dichiarazioni fatte dai testimoni citati dalla difesa nel corso dell’udienza odierna del processo, sono venuti meno gli indizi di colpevolezza a carico della Majdi.
Il viaggio di speranza e la prigionia
Maysoon è arrivata in Italia, a Crotone, il 31 dicembre, insieme a un gruppo di migranti, ma è stata arrestata con l’accusa di essere una scafista. Per dieci mesi ha vissuto in carcere, prima a Castrovillari e poi a Reggio Calabria, soffrendo fisicamente e psicologicamente per una detenzione ingiusta. Tuttavia, non ha mai perso la speranza. Durante questo periodo, ha ricevuto il supporto di personalità come l’onorevole Laura Boldrini e altri parlamentari, che l’hanno visitata in prigione per darle sostegno e far sentire la sua voce al di fuori delle mura del carcere.
La rinascita di Maysoon
Dopo essere stata liberata, l’avvocato Liberati ha accolto Maysoon a casa sua per qualche giorno, dimostrando un legame che va oltre la sfera professionale. Presto, Maysoon sarà accolta a Riace, simbolo dell’accoglienza, dove il sindaco Mimmo Lucano le conferirà la cittadinanza onoraria. Lucano ha già predisposto un alloggio per lei, affinché possa iniziare una nuova vita in autonomia.
Attesa per la sentenza definitiva
Nonostante la liberazione, il percorso giudiziario di Maysoon non è ancora concluso. La sentenza definitiva è attesa per il 27 novembre, quando il tribunale di Crotone emetterà il verdetto finale. Tuttavia, la sua uscita dal carcere rappresenta una prima, significativa vittoria, e un passo verso la libertà definitiva.