Sei giovani di Liegi in Belgio, quattro ragazze e due maschi, aggrediti in piazza Duomo a Milano la notte di capodanno hanno raccontato il loro tormento al giornale belga la Meuse e sporgeranno denuncia alla loro polizia, mentre la Procura di Milano aprirà formalmente un’inchiesta giudiziaria.
L’episodio viene collegato con un precedente analogo di 2 anni fa sempre a Milano e richiama anche alla memoria i gravi incidenti del capodanno 2016 a Colonia in Germania.
La studentessa belga che ha raccontato al quotidiano belga di essere stata aggredita sessualmente assieme ai propri cinque amici la sera di Capodanno in Piazza Duomo a Milano ha confermato il proprio racconto all’ANSA, annunciando che nei prossimi giorni presenterà denuncia alle autorità belghe.
“L’aggressione è avvenuta dopo la mezzanotte, credo fosse passata da una ventina di minuti – ha raccontato -. Eravamo proprio all’ingresso della galleria (Galleria Vittorio Emanuele II, ndr), non molto lontani dalla postazione in cui c’erano alcuni poliziotti in Piazza Duomo, che erano all’esterno della galleria, sulla sinistra. Ci eravamo rivolti a loro poco prima per chiedere dove poter cercare un taxi per rientrare in sicurezza all’albergo”. Durante l’assalto “credo che non ci vedessero perché eravamo dietro a una colonna e c’era molta confusione, moltissima gente. Siamo stati circondati da tanti uomini, credo fossero 30 o 40”.
Il gruppo di amici era composto da quattro ragazze e due ragazzi, aveva raccontato già ieri la studentessa di Liegi. “Tutti siamo stati toccati fuori e sotto i vestiti. Non ci hanno spogliati. Non siamo stati buttati a terra e non siamo caduti, anche perché era difficile solo muoversi: c’era moltissima gente. Quando siamo riusciti a svicolare abbiamo percorso tutta la galleria e all’uscita dall’altra parte” (in Piazza della Scala, ndr) “ci siamo rivolti a una poliziotta per raccontarle tutto”.
“Ho deciso di parlare con i media perché sui quotidiani italiani di questi eventi non ci sono informazioni. Questa settimana andiamo alla polizia qui in Belgio per far denuncia”, ha spiegato la ragazza dando anche la propria piena disponibilità a venir contattata già oggi dalle autorità italiane. “Ho chiesto assistenza psicologica e avrò un appuntamento giovedì a Liegi al Chu”, l’ospedale universitario.
L’indagine per violenza sessuale di gruppo, completa l’Ansa, è per ora senza indagati e verrà aperta in base a notizie di stampa, in attesa di una denuncia della ragazza. Sarà coordinata dalla procuratrice aggiunta Letizia Mannella.
Gli accertamenti sono affidati alla Polizia di Stato che nelle scorse ore ha acqusito le immagini delle telecamere di sorveglianza.
Gli agenti della Squadra Mobile delegati dalla Procura, stanno già scaricando le immagini delle telecamere e nelle prossime ore cominceranno ad analizzarle per cercare i riscontri al racconto della studentessa.
Inoltre stanno individuando gli altri componenti del gruppo per ascoltare la loro versione dei fatti. Di uno sono già stati reperiti i dati e il numero di telefono e nelle prossime ore verrà contattato, così come verrà contattata la ragazza per raccogliere le deposizioni.
Questo è il racconto originale sulle colonne della Meuse, firmato da Marc Gérardy che ha raccolto le prime dichiarazioni della ragazza.
Laura e le sue cinque amiche hanno vissuto 10 minuti di orrore il 31 dicembre, circondate da altri giovani attaccabrighe, tenute per mano, picchiate, insultate e palpeggiate sotto e sopra i vestiti! Una sofferenza fisica e psicologica ingente che durò per loro un’eternità.
Si tratta di sei giovani di Liegi, di 20 o 21 anni, quattro ragazze e due ragazzi, che avevano deciso di trascorrere la notte di Capodanno a Milano, in Piazza del Duomo. È la piazza principale di Milano. Da oltre sette secoli è il vero cuore urbano e commerciale della città, dove i milanesi si ritrovano per celebrare gli eventi importanti.
Contattata nuovamente da noi domenica a fine giornata, Laura Barbier ci ha rivelato che lei e le sue amiche avrebbero sporto denuncia alla polizia di Liegi questa settimana, nonostante siano nel periodo degli esami nelle loro università.
Molti media belgi e italiani ci hanno contattato senza sosta da sabato mattina e hanno cercato di raggiungere Laura anche durante tutto il weekend: l’agenzia di stampa italiana ANSA, le televisioni italiane Tgcom24, Mediaset e il suo programma “Zona Bianca” su Videonews, Rete 4 , la trasmissione “Diritto e Rovescio”, il quotidiano italiano “Libero” e altri.
Laura ha anche accettato di parlare con RTL Info. “Tre ragazze su quattro sono state aggredite sessualmente, me compresa. “Mi hanno messo le mani nei pantaloni”, ha assicurato ai nostri colleghi. “Abbiamo cercato di difenderci, ma era impossibile. Fortunatamente, un italiano la cui moglie era stata aggredita mi ha aiutato a uscire dalla folla.”
Anche France Dimanche ha raccolto le nostre informazioni. Le autorità milanesi hanno a loro volta cercato di contattare Laura e le sue amiche, mentre altre indagini sono già in corso da parte della polizia italiana in relazione ad altri episodi accaduti quella sera in Piazza del Duomo a Milano.
Enrico Paoli su Libero ci va giù duro.
Con i primi vagiti del 2023, dopo il drammatico capodanno in piazza Duomo, a Milano, imparammo cosa fosse la Taharrush gamea, espressione in lingua araba che significa letteralmente «molestia collettiva». Ce ne eravamo scordati. Il racconto fatto da una studentessa belga ad un quotidiano del suo Paese, confermato ieri con aggiunta di altri particolari, ha richiamato alla mente quell’espressione.
Perché in piazza Duomo, a Milano, davanti ad uno dei simboli della cristianità, la drammatica «molestia collettiva» si è ripetuta. E ancora una volta un gruppo di ragazze è stato vittima del branco, dei «molestatori collettivi», immigrati e nordafricani.
Stavolta, però, scrive Paoli, accanto al silenzio assordante (e anche un po’ imbarazzante, visto che dura da giorni, nonostante le sollecitazioni…) del sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala, c’è quello del mainstream dell’informazione (tranne Libero), attenta a non disturbare il manovratore.
«La conferma dell’aggressione da parte delle studentesse del Belgio aggiunge un contesto ancor più drammatico a una nottata che già aveva svelato in pieno la violenza e l’arroganza dei giovani stranieri presenti in Piazza Duomo», tuona l’europarlamentare della Lega, nonché consigliere comunale, Silvia Sardone, interpretando il sentimento del centrodestra, in particolare Carroccio e Fratelli d’Italia, «mi chiedo cosa aspetti il sindaco Sala a commentare questo gravissimo episodio e a ragionare seriamente su ciò che sta accadendo a Milano». Ce lo chiediamo tutti, a dire il vero. Perché questo silenzio non è più accettabile.
Gli investigatori della Squadra Mobile sono al lavoro per collocare tutti i tasselli di questo puzzle nella loro esatta posizione, in modo da individuare gli autori delle violenze. Nella notte del 2023, a testimoniare le molestie collettive, spuntarono dei video, speriamo accada la stessa cosa. Quella notte di capodanno una decina di amiche stavano festeggiando in piazza a Milano. Improvvisamente furono circondate da una trentina di ragazzi nordafricani, «un muro umano», che agirono con la «forza intimidatrice del branco», molestandole e violentandole.