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Moglie milionaria dovrà versare un maxi assegno all'ex marito che non ha mai lavorato (foto ANSA) - Blitz quotidiano
Una donna, in una situazione economica ben più favorevole rispetto al suo ex marito, è stata condannata a versare 3.800 euro mensili a quest’ultimo, con l’obiettivo di garantirgli un tenore di vita simile a quello che aveva durante il matrimonio. La decisione è stata confermata dalla Corte di Cassazione, che ha respinto il ricorso della donna contro la sentenza d’appello. Nonostante l’uomo non faccia alcun sforzo per migliorare la sua condizione economica, l’assegno è stato stabilito esclusivamente per fini assistenziali, senza considerazioni compensative o perequative.
La situazione economica dell’uomo
L’ex marito, pur essendo laureato in giurisprudenza, non ha mai esercitato la professione di avvocato. Questo ha sollevato la questione sulla sua capacità di provvedere a se stesso, nonostante il patrimonio familiare fosse sufficiente a mantenere uno stile di vita elevato. Nonostante ciò, i giudici hanno ritenuto che, anche se la coppia ora vive separata, l’ex marito debba continuare a godere di un livello di vita simile a quello che aveva durante il matrimonio.
Le motivazioni della Cassazione
La Corte di Cassazione ha sottolineato che, secondo l’articolo 438 del Codice civile, l’assegno alimentare deve essere commisurato al bisogno di chi lo richiede, ma non deve superare quanto necessario per una vita dignitosa. È stato anche evidenziato che, nel determinare l’importo dell’assegno, bisogna considerare non solo le condizioni economiche dei coniugi, ma anche la loro posizione sociale. In questo caso, la condizione economica ingente della donna ha influito sulla decisione di mantenere un tenore di vita elevato anche per il suo ex marito.
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Un aspetto cruciale della sentenza è la differenza tra l’assegno alimentare e l’assegno divorzile, che può avere una funzione assistenziale. Nel caso in cui siano coinvolti patrimoni ingenti, l’assegno divorzile può essere significativamente più alto. In conclusione, la Corte ha stabilito che, dato l’elevato patrimonio della donna, l’importo richiesto per il mantenimento del suo ex marito fosse giustificato.
La rassegnazione della donna
Infine, la donna dovrà rassegnarsi alla sentenza e a continuare a versare l’assegno, che le è stato imposto, nonostante le sue obiezioni riguardo alla situazione lavorativa dell’ex marito. La Cassazione ha ribadito che la sua condizione economica, unita all’obbligo di mantenere un tenore di vita elevato, imponeva una tale decisione.