Più di 250 donne si sono rivolte ai vertici di Harrods per un indennizzo dichiarandosi vittime nel vasto scandalo postumo di stupri e abusi sessuali imputati a Mohamed Al-Fayed, il defunto magnate egiziano trasferitosi nel Regno Unito che aveva controllato i grandi magazzini londinesi fino al 2010.
E’ quanto si legge in una nota dell’esclusivo centro commerciale che sta trattando le molteplici richieste arrivate. Inoltre, un certo numero di controversie legali presentate sin dall’anno scorso “sono state risolte”.
Il numero di ex dipendenti di Harrods pronte a denunciare quanto subito è salito in modo esponenziale dopo la messa in onda di un documentario della Bbc, intitolato ‘Al Fayed: Predator at Harrods’, che ha svelato lo scandalo in tutta la sua ampiezza. Il programma conteneva le accuse di cinque donne che affermavano di essere state violentate dal padre di Dodi – ultimo fidanzato della principessa Diana, deceduto nel 1997 con lei nel tragico incidente del tunnel dell’Alma a Parigi – mentre molte altre lo accusavano di abusi sessuali.
Si aggiunge la voce di Bianca Gascoigne, 37 anni, modella e figlia della leggenda del calcio inglese Paul (ex Lazio), nel coro di denunce contro Al-Fayed, Intervistata da Sky News Uk, Bianca ha raccontato d’essere stata molestata a suo tempo dal miliardario, che le avrebbe messo le mani addosso e cercato di baciarla durante un periodo di lavoro presso i grandi magazzini Harrods, simbolo del lusso londinese e gioiello della corona dell’impero d’affari del tycoon fino al 2010. Un periodo di lavoro iniziato quando lei aveva solo 16 anni.
La donna ha sottolineato d’aver conosciuto al-Fayed – morto 94enne l’anno scorso – in compagnia dei genitori; e d’essere stata trattata in un primo momento da lui in modo gentile assieme alla famiglia. Salvo scoprirne la natura predatoria a margine di quelli che dovevano essere “incontri di lavoro settimanali”.
Sino all’invito in un appartamento lussuoso, teatro del tentativo di aggressione sessuale: episodio nel quale Bianca Gascoigne – turbata nell’intervista fino alle lacrime – ha raccontato d’essersi sentita “spaventata e intrappolata”, ma da cui riuscì comunque a sfuggire indenne: “Neppure io so come”.
La sua denuncia potrebbe ora essere raccolta del gruppo Justice for Harrods Survivors, con al centro un team di avvocati che rappresenta più di cento presunte vittime del defunto tycoon – in gran parte ex dipendenti di Harrods – ed è impegnato in molteplici azioni legali per la richiesta d’indennizzi: rivolta in primis all’attuale proprietà dell’esclusivo centro commerciale, il fondo sovrano del Qatar, subentrato a Mohamed al-Fayed dal 2010 e chiamato in causa come erede legale delle responsabilità attribuite alla struttura aziendale per le copertura che essa avrebbe assicurato al sistema di reclutamento di giovani donne-prede messo in piedi dall’ex titolare.
Al novero delle accuse di abusi, la settimana scorsa si sono aggiunte inoltre quelle di alcune ex calciatrici del Fulham, club londinese di cui al-Fayed fu pure proprietario.