La morte di Margaret Spada avvenuta il 7 novembre a Roma dopo un intervento di rinoplastica parziale, ha scosso profondamente l’opinione pubblica. Secondo i primi risultati dell’autopsia effettuata presso il Policlinico di Tor Vergata, la causa del decesso sembra essere un arresto cardiocircolatorio, scaturito da un quadro generale compromesso. Tuttavia, per avere risposte definitive, si attendono ulteriori esami tossicologici e istologici. Questi approfondimenti serviranno a stabilire se siano state somministrate sostanze inadatte o se Margaret fosse affetta da condizioni preesistenti, come patologie cardiache o intolleranze all’anestesia.
La struttura in cui è avvenuto l’intervento, situata in viale Cesare Pavese nel quartiere Eur di Roma, risulta priva delle necessarie autorizzazioni per eseguire interventi di chirurgia estetica non ricostruttiva. Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, ha sottolineato che uno dei titolari non possedeva nemmeno la specializzazione necessaria per effettuare operazioni di questo tipo. Questo dettaglio aggrava ulteriormente la posizione degli indagati, già sotto accusa per omicidio colposo.
Il dramma si è consumato il 4 novembre, quando a Margaret è stata somministrata l’anestesia per un intervento di correzione alla punta del naso. Il malore è sopraggiunto immediatamente dopo l’iniezione tra le narici. Trasportata in condizioni critiche all’ospedale Sant’Eugenio, la giovane è spirata tre giorni dopo. Durante l’autopsia è stata esaminata anche la cartella clinica dell’ospedale, mentre un video girato dal fidanzato di Margaret durante i tentativi di rianimazione è stato acquisito agli atti.
Il Gip ha convalidato il sequestro preventivo del centro medico, richiesto dal pm Erminio Amelio per scongiurare il rischio di nuovi reati. I carabinieri del Nas effettueranno un ulteriore sopralluogo per accertare la presenza di strumenti e medicinali d’emergenza, come defibrillatori o farmaci per trattare uno shock anafilattico. Secondo uno degli avvocati della difesa, nella struttura era presente un defibrillatore, ma gli investigatori non hanno trovato documentazione cruciale, inclusi il consenso informato e atti contabili.
L’episodio ha spinto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a lanciare un ammonimento contro l’affidarsi al web per la scelta di medici o strutture sanitarie, sottolineando i rischi di decisioni superficiali e non informate. Anche questa tragedia mostra le drammatiche conseguenze di un sistema sanitario poco regolamentato e di comportamenti imprudenti da parte di pazienti e operatori.