“È mancato al nostro affetto il nostro amato gatto Tato…”. Gli afflitti “genitori umani” di Tato Stefania e Claudio avevano chiesto di poter affiggere sui muri di Cuneo il manifesto funebre che annunciava il decesso dell’amato felino.
La sorda burocrazia non poteva esaudire la richiesta. I Servizi funebri del Comune sono stati chiari. Le affissioni mortuarie degli umani hanno norme inderogabili: per accedere al servizio da morto è obbligatorio essere prima iscritti all’anagrafe e avere uno stato civile.
I parenti più stretti si sono dovuti accontentare di una riproduzione buona per i social network. Però, sui muri di in un paio di paesi vicini,sono apparsi una quarantina di manifesti di Tato scomparso, lì la burocrazia è forse altrettanto sorda, ma ci vede decisamente di meno.
Tato, 20 anni, ex gatto randagio scampato alle ruote di un’auto assassina, accolto e educato nel seno della calorosa famiglia, era amato come un figlio. Alla bisogna, faceva anche la guardia. Sembra abbia sventato il furto di una bicicletta in cortile.