Alzi la mano chi all’istante abbia collegato il nome di Nihon Hidankyo, il freschissimo vincitore del Nobel per la Pace 20024, all’associazione dei sopravvissuti alle bombe di Hiroshima e Nagasaki? In patria sono noti come Hibakusha, di sicuro non li aveva mai sentiti nominare il nostro Salvini che, con opportuna tempestività proprio oggi ha annunciato che l’Italia tornerà tra i paesi pro-nukes entro l’anno. Per uso civile, s’intende, ma intanto sempre di energia liberata da reazioni nucleari a catena parliamo.
“Un bel team di ingegneri sta lavorando sul dossier del nucleare in Italia, una forma di energia meno impattante da tutti i punti di vista, il nostro obiettivo è che l’Italia torni tra i Paesi che utilizzano il nucleare a partire normativamente già dal 2024”.
Un bel team anche a Stoccolma. Va detto che il compito, quest’anno, era particolarmente insidioso: come si muovevano, sbagliavano, scontentavano qualcuno. Certo, la minaccia nucleare esibita da vari autocrati suggerisce il monito implicito da parte del Comitato ai vari Putin, Kim, ayatollah… Abbastanza generico, il monito, da non poter essere rispedito al mittente se non esibendo una ancor più luccicante coda di paglia.
Del resto chi c’era in lizza per un premio edificante ma non impegnativo? I più aggiornati in materia, temiamo siano i bookmaker inglesi. Quanto a sondaggi, imbattibili, perché sono i soldi veri scommessi su questo o quello a certificarne l’attendibilità, non opinioni ballerine o effimeri trend.
Allora, chi c’era. L’immarcescibile Zelensky, era dato 1 a 5, il più promettente: spoiler, non vincerà mai finché la guerra non la farà finire lui stesso. Poi Ilham Tohti, l’attivista dissidente uiguro incarcerato dal regime di Xi: difficile, in un mondo in crisi multipolare, dare addosso ai cinesi per come discrimina e reprime la minoranza musulmana.
Anche Sviatlana Tsikhanouskaya, leader bielorussa in esilio, pagava 1 a 6: di nuovo, impossibile perché all’ultimo Nobel connazionale, Ales Bialatsky (nel ’22 per la Pace), il caro leader Lukashenka ha poi inflitto 10 anni di gulag.
Quindi i soliti Greta Thunberg, Guterres, Medici senza frontiere, altre organizzazioni per i diritti civili, perfino l’ubiquo Elon Musk, gli scommettitori non si pongono limiti.
E’ chiaro che al Comitato hanno pensato bene di togliere un po’ di polvere a vecchie storie, abbondantemente tragiche ma abbastanza distanti da interessi e occupazioni più attuali. No alla bomba atomica, quindi. Con l’avvertenza di non menzionare il grande Oppenheimer che, a chi gli chiedeva se davvero pensasse di guadagnare un Nobel per la Pace avendo inventato “la” bomba, rispose laconico: “Alfred Nobel inventò la dinamite”. Per scopi civili, s’intende.