Il corpo senza vita di Nora Jlassi, 15 anni, è stato trovato il 27 gennaio in un appartamento a San Bonifacio (Verona). Secondo i carabinieri, la causa della morte potrebbe essere una overdose, ma la sua famiglia non è convinta. Il padre della ragazza ha dichiarato con fermezza: “Me l’hanno ammazzata, le hanno teso una trappola”. Per lui, la figlia sarebbe stata attirata in quell’appartamento e poi drogata, probabilmente con l’intenzione di ucciderla.
Il 5 febbraio, i genitori di Nora hanno dato l’ultimo saluto alla figlia nella moschea di Verona. Durante il funerale, il padre ha raccontato l’ultimo messaggio vocale che la ragazza gli aveva inviato, poco prima del decesso. In quel messaggio, la 15enne chiedeva aiuto, urlando, ma in sottofondo si sentiva anche una voce femminile che le intimava di dire ai genitori che stava bene. Il padre ha sottolineato come la figlia fosse già scappata in passato, ma sempre rientrata a casa. Il giorno prima della sua morte, infatti, Nora era tornata a casa per una doccia e aveva detto al padre che sarebbe presto tornata. Tuttavia, lui aveva un brutto presentimento, che non è stato purtroppo sventato.
La madre di Nora è convinta che la figlia non fosse mai stata nell’appartamento in cui è stata trovata morta. Un’amica della ragazza, però, racconta di esserci stata insieme a lei per una festa, e racconta di averle raccomandato di non tornarci mai più. L’amica ha anche dichiarato che, ultimamente, Nora frequentava una donna brasiliana che non le piaceva. Questa persona, secondo l’amica, avrebbe avuto un ruolo cruciale nella vicenda. La madre teme che Nora sia stata “venduta” agli spacciatori e che sia stata drogata con crack o eroina, subendo poi violenze.
Secondo l’amica, è stata proprio la donna brasiliana a chiamare un conoscente per comunicare che Nora era morta. L’amica di Nora, preoccupata per il suo comportamento, aveva notato che la ragazza frequentava persone più grandi e potenzialmente pericolose. Inoltre, un altro testimone avrebbe dichiarato di aver visto Nora, poco prima della sua morte, alla stazione di San Bonifacio con i vestiti strappati.
Le indagini dei carabinieri sono ancora in corso per cercare di ricostruire gli eventi che hanno portato alla morte di Nora tra il 23 e il 27 gennaio. Al momento, l’ipotesi più accreditata è quella della overdose, ma nel registro degli indagati figura solo una persona, un uomo marocchino senza fissa dimora, sospettato di aver venduto la dose letale alla giovane. L’autopsia, sebbene non abbia rilevato segni di violenza, potrebbe offrire ulteriori dettagli grazie agli esami tossicologici.