Il nuovo Codice della strada, atteso per Natale 2024, rappresenta una riforma significativa che punta a migliorare la sicurezza sulle strade e ad affrontare questioni regolatorie irrisolte. Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha dichiarato l’intento di rendere questo testo legge entro la fine dell’anno, evidenziando l’importanza di nuove norme per ridurre il numero di incidenti stradali e migliorare la convivenza tra i vari mezzi di trasporto. Il codice rinnovato introduce cambiamenti su diversi aspetti della sicurezza, dal casco obbligatorio per i monopattini, alle sanzioni più severe per comportamenti irresponsabili alla guida.
Uno dei cambiamenti più discussi riguarda l’introduzione dell’obbligo di casco, targa e assicurazione per i monopattini. Questo mezzo di trasporto, sempre più utilizzato nelle città italiane, è stato spesso criticato per i rischi legati alla sicurezza stradale. La nuova legge prevede che tutti i monopattini, sia quelli in sharing sia quelli di proprietà privata, siano soggetti a queste regolamentazioni. Salvini ha citato l’esempio di Parigi, dove il divieto dei monopattini in sharing ha portato a una città più sicura, anche se il modello italiano si propone di essere meno drastico. La finalità della normativa italiana è infatti favorire una convivenza sicura e responsabile dei monopattini con altri veicoli e pedoni.
Nonostante l’intento positivo, questa misura ha suscitato critiche. Andrea Giaretta, di Assosharing, ha manifestato preoccupazioni riguardo al possibile impatto di queste norme sul mercato dei monopattini in sharing e sul lavoro legato a questi servizi. Secondo Giaretta, l’obbligo di casco, targa e assicurazione potrebbe ridurre l’utilizzo dei monopattini in condivisione e spostare il mercato verso un uso privato, con potenziali rischi aggiuntivi per la sicurezza e ripercussioni sul settore.
La riforma introduce anche nuove sanzioni per chi viola il Codice della Strada in modo grave o ripetuto. Tra le misure più rilevanti c’è il ritiro immediato della patente per chi guida sotto l’effetto di droghe e l’inasprimento delle pene per l’uso del cellulare alla guida. In particolare, i recidivi, ossia coloro che ripetono gli stessi tipi di infrazione, subiranno conseguenze ancora più severe, come il ritiro temporaneo della patente. Questi provvedimenti mirano a contrastare i comportamenti irresponsabili che costituiscono una delle principali cause di incidenti gravi e mortali.
Nel Codice della Strada è previsto il divieto assoluto di bere alcol prima di mettersi al volante e per i cosidetti “ubriachi recidivi“, l’obbligo dell’alcolock sull’auto. L’alcolock è un dispositivo che impedisce l’avvio dell’auto in caso di stato di ebbrezza che funziona come un etilometro. Più precisamente, non appena si siederà, il conducente dell’auto, dovrà soffiare nell’apparecchio e l’alcolock se rileverà un tasso alcolemico elevato, bloccherà l’avviamento dell’auto fino a quando il valore tornerà sotto i limiti previsti.
Questo sistema è già stato presentato nel 2020 dal Cnel ed è già stato sperimentato in molti paesi europei, dove è anche obbligatorio per i mezzi pesanti. Nel caso in cui il test sia positivo, scatterà immediatamente la revoca della patente e successivamente anche il divieto di conseguire la patente per tre anni.
Previste multe più salate e controlli più severi per chi guida al cellulare:
Un altro nodo importante riguarda la regolamentazione degli autovelox e dei dispositivi di controllo della velocità. Negli ultimi anni, la giurisprudenza ha distinto tra “omologazione” e “approvazione” dei dispositivi, causando una certa confusione e portando all’annullamento di numerose multe. Recenti sentenze della Corte di Cassazione hanno evidenziato un vuoto normativo che necessita di maggiori chiarimenti per evitare ulteriori contestazioni. Massimiliano Mancini, segretario dell’Unione Polizia Locale, ha sottolineato che, affinché la nuova legge sia efficace, serviranno norme tecniche specifiche per l’uso di questi dispositivi, altrimenti si rischia di continuare ad annullare multe per difetti procedurali.
Più garanzie per tutelare i ciclisti. Soprattutto nel caso di sorpassi, l’obbligo è quello di mantere una distanza di almeno un metro e mezzo quando qualsiasi veicolo sorpassa una bicicletta, dove le condizioni stradali lo consentano.
Le corsie ciclabili saranno disciplinate con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ma non ci sarà la linea di arresto per le bici più avanzata rispetto a quella delle auto. Infine, è bene ricordare che la potenza massima del motore della bici elettrica non deve superare i 250 Watt mentre la velocità massima non deve essere superiore ai 30 km/h.
Previsto un aumento della pena di un terzo nel caso in cui l’animale venga abbandonato “su strada o nelle relative pertinenze” ed è prevista la sospensione della patente da sei mesi a un anno “ove si accerti che il fatto che si costituisce reato sia stato commesso mediante l’uso dei veicoli. Infatti, chi lascerà per strada qualsiasi animale rischierà fino a 7 anni di carcere nel caso in cui esso dovesse provocare un incidente stradale con morti, feriti o lesioni personali gravi o gravissime.
L’obiettivo finale di questa riforma è ridurre il numero di vittime della strada in Italia, che ogni anno supera le tremila persone. Salvini ha espresso l’auspicio che queste nuove regole possano promuovere una cultura della sicurezza tra i cittadini. Le misure come l’obbligo del casco per i monopattini, le sanzioni più severe per chi usa il cellulare e le pene per l’abuso di sostanze al volante sono tutte pensate per proteggere la vita degli utenti della strada.
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