L’Olanda ha deciso di bloccare Schengen, l’accordo tra paesi europei che permette la circolazione delle persone senza controlli alle frontiere. Il blocco entrerà in vigore il 9 dicembre e durerà fino all’8 giugno 2025. La decisione è stata presa dal governo del premier Dick Schoof, guidato da liberali, centrodestra ed estrema destra, con l’obiettivo di limitare l’immigrazione irregolare e il traffico di migranti.
“L’11 novembre la Commissione ha ricevuto dalle autorità olandesi una notifica sulla reintroduzione dei controlli alle frontiere dal 9 dicembre fino all’8 giugno 2025 (…). Come sempre, la Commissione valuterà la notifica e rimarrà in stretto contatto con le autorità”, ha fatto sapere una portavoce della Commissione Ue. La stessa portavoce ha spiegato che “la posizione della Commissione è molto chiara quando si tratta di Schengen, poiché questo è il quadro che reintroduce i controlli alle frontiere, che devono essere strettamente necessari e proporzionati“. “Questo tipo di misura dovrebbe rimanere eccezionale” e “strettamente limitato nel tempo come ultima risorsa, o in caso di grave minaccia all’ordine pubblico o alla sicurezza interna dello Stato”.
Anche la Norvegia sospende l’accordo di Schengen
Anche la Norvegia ha deciso di sospendere l’accordo di Schengen. Il paese, pur non aderendo all’Ue, ha comunque firmato l’accordo che prevede la libera circolazione dei cittadini. Il ministro norvegese della Giustizia e della Pubblica sicurezza, Emilie Enger Mehl, ha spiegato: “Le minacce terroristiche rimangono elevate e c’è un possibile collegamento tra stati stranieri e il reclutamento di criminali per il terrorismo in Europa”. La direttiva, in questo caso, è entrata in vigore immediatamente e durerà fino al primo dicembre 2024, a causa delle “minacce per obiettivi ebraici e israeliani”, ha spiegato la polizia in una nota.