E niente, ora dovremo riportare in Italia i migranti portati in Albania. Tutti. Non c’è fine al ridicolo, insomma, in questa storia.
La sezione immigrazione del tribunale di Roma non ha infatti convalidato il trattenimento dei migranti all’interno del centro italiano di permanenza per il rimpatrio di Gjader in Albania. Il provvedimento era stato disposto per i dodici stranieri dalla questura di Roma il 17 ottobre scorso, i quali fanno parte dei 16 migranti (dieci provenienti dal Bangladesh e 6 dall’Egitto) trasportati in Albania al Cpr di Gjader dalla nave Libra della Marina militare italiana.
Per i giudici della sezione “il diniego della convalida dei trattenimenti nelle strutture ed aree albanesi, equiparate alle zone di frontiera o di transito italiane, è dovuto all’ impossibilità di riconoscere come ‘paesi sicuri’ gli Stati di provenienza delle persone trattenute, con la conseguenza dell’inapplicabilità della procedura di frontiera e, come previsto dal Protocollo, del trasferimento al di fuori del territorio albanese delle persone migranti, che hanno quindi diritto ad essere condotte in Italia”. Per i giudici, quindi, lo stato di libertà potrà essere riacquisito solo in Italia e per questo dovranno essere riaccompagnati nel nostro paese.
LE REAZIONI
18.22
“È molto difficile lavorare e cercare di dare risposte a questa nazione quando si ha anche l’opposizione di parte delle istituzioni che dovrebbero aiutare a dare risposte”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un punto stampa a Beirut, definendo “pregiudiziale” la decisione dei giudici di Roma sui migranti in Albania.
16.58
“Nutro rispetto per i giudici. Noi la battaglia la faremo all’interno dei meccanismi giudiziari. Battaglia nel senso di affermazione in punto di diritto internazionale europea e nazionale. Ricorreremo e arriveremo fino alla Cassazione. Qui si nega il diritto del governo di attivare procedure accelerate: fare in un mese quello che altrimenti avviene in tre anni”. Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in conferenza stampa a Ventimiglia in merito alla decisione del tribunale di Roma sui migranti nel centro in Albania.
16.38
“Dunque le cose stanno più o meno così. Le nostre aziende hanno bisogno di migranti e i nostri cittadini hanno bisogno di più soldi in busta paga e meno liste d’attesa sulla sanità. E dunque cosa fa il Governo Meloni? Per avere tre like sui social, butta via un miliardo di euro per trasportare avanti e indietro con l’Albania qualche decina di migranti. Serve immigrazione regolare per le nostre aziende, servono progetti con ITS ed efficaci strutture di formazione, serve la concretezza e non l’ideologia. I soldi vanno dati ai nostri carabinieri, ai nostri infermieri, ai nostri operai. Non vanno buttati in inutili e costosi spot. Prima o poi tutti si renderanno conto del danno che l’influencer in capo sta facendo al bilancio dello Stato”. Lo scrive su X il leader di Iv Matteo Renzi.
16.15
“Vergogna! Altro che modello: l’accordo fatto con l’Albania è un accordo fuorilegge, un accordo che viola il diritto internazionale. Ringrazio i parlamentari che ieri” sono andati nel centro. Lo ha detto la leader Dem, Elly Schlein, durante la direzione del Pd. “L’intero meccanismo – ha aggiunto – non sta in piedi. Si tratta di 800milioni buttati che potevano essere usati per la sanità. Si configura un danno erariale”.
15.53
“Sono giudici che applicano le norme volute dal nostro ordinamento e dall’ordinamento europeo di cui siamo parte integrante”, e “l’ordinamento sovranazionale prevale” e nel caso della decisione del Tribunale di Roma sul trattenimento di migranti in Albania, il giudice italiano ha tenuto presente che “l’ordinamento sovranazionale considera l’Egitto e il Bangladesh tra i Paesi non sicuri”. Lo ha detto Giuseppe Santalucia, presidente dell’Associazione nazionale magistrati, intervenendo a Tagadà su La7a.
15.16
“Noi l’avevamo detto, non perché siamo veggenti, ma perché leggiamo le norme. Mi rivolgo a Giorgia Meloni: fermatevi e tornate indietro come siete costretti a far tornare indietro le persone che avete deportato in Albania”. Lo ha detto la segretaria Dem, Elly Schlein, durante la direzione del Pd commentando la non convalida del Tribunale di Roma al trattenimento dei migranti nel Cpr in Albania.
15.13
“Pd, M5S e AVS hanno presentato un’interrogazione alla Commissione europea chiedendo se intende aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia per l’accordo sui flussi migratori con l’Albania. Avete capito bene: alcuni partiti italiani stanno di fatto sollecitando l’Europa a sanzionare la propria Nazione e i propri cittadini, con il solo obiettivo di colpire politicamente questo Governo. Una vergogna che non può passare inosservata”. Lo afferma la premier Giorgia Meloni sui social.
15.04
“Assurdo! Il tribunale non convalida il trattenimento dei migranti in Albania. In aiuto della sinistra parlamentare arriva quella giudiziaria”. Lo si legge in un post sul profilo X di Fratelli d’Italia, in una grafica con una toga di colore rosso. “Alcuni magistrati politicizzati hanno deciso che non esistono Paesi sicuri di provenienza: impossibile trattenere chi entra illegalmente, vietato rimpatriare i clandestini – afferma ancora il messaggio sui social del partito della premier Giorgia Meloni -. Vorrebbero abolire i confini dell’Italia, non lo permetteremo”.
14.50
“Il ministro Piantedosi e l’intero governo Meloni dovrebbero di tasca loro rimborsare lo Stato per i soldi pubblici sprecati in questi giorni per l’inutile deportazione di 16 persone in Albania. E proprio a queste persone dovrebbero poi chiedere scusa pubblicamente”. Lo scrive su X Nicola Fratoianni di Avs dopo la decisione del Tribunale di Roma di non trattenimento in Albania dei migranti sbarcati dalla nave militare Libra. “La propaganda, anche la più cinica e feroce, può ben poco – conclude il leader di SI – contro la realtà e contro le leggi”.
14.48
“Proprio nel giorno dell’udienza del processo Open Arms contro Matteo Salvini, l’ordinanza che non convalida il trattenimento degli immigrati in Albania è particolarmente inaccettabile e grave. I giudici pro-immigrati si candidino alle elezioni, ma sappiano che non ci faremo intimidire”. Così una nota della Lega.