Uno scimpanzé ha strappato una neonata dalle braccia della madre, portandola nella foresta e macellandola per estrarne gli organi. Un incubo. La madre della piccola, Seny Zogba, racconta la cronaca locale, stava lavorando in un campo di manioca, una radice ricca di carboidrati, a Bossou, in Guinea, quando uno scimpanzé l’ha aggredita e le ha rubato la figlia di otto mesi, Yoh Hélène. Il corpo mutilato della bambina è stato poi trovato a circa tre chilometri dalla riserva naturale dei Monti Nimba. Alcuni testimoni hanno affermato che la bambina è stata sventrata e si teme che lo scimpanzé abbia usato degli utensili per mutilarla.
“Gli scimpanzé non hanno più paura degli umani”
Il capo ricercatore dell’Istituto di ricerca ambientale di Bossou, Yamakoshi, ha dichiarato al The Times che l’orribile uccisione è avvenuta perché gli scimpanzé ormai “non hanno più paura degli umani”. La morte della bambina ha scatenato le ire della comunità locale. Una folla inferocita ha indirizzato la propria furia contro gli scienziati che da decenni studiano gli scimpanzé nell’Istituto. Diverse persone hanno saccheggiato l’edificio, distruggendo e dando fuoco alle attrezzature, tra cui droni, computer e oltre 200 documenti.
“È il modo in cui è stata uccisa che ha fatto arrabbiare la popolazione”, ha dichiarato Joseph Doré, un giovane membro del gruppo di Bossou. L’ecologista locale Alidjiou Sylla ha spiegato che la diminuzione delle risorse alimentari nella riserva sta spingendo gli animali ad abbandonare l’area protetta più frequentemente, aumentando così la probabilità di attacchi.
Il centro di ricerca ha affermato di aver registrato sei attacchi di scimpanzé agli esseri umani all’interno della riserva dall’inizio dell’anno. Ormai restano solo sette scimpanzé nella foresta di Bossou, che fa parte della riserva naturale dei Monti Nimba e si trova vicino alle comunità agricole di sussistenza della regione di Nzerekore. Nel 2022, il membro più anziano di una tribù di scimpanzé, Fana, è morto in solitudine all’età di 71 anni, lasciando due figli, Foaf e Fanwa. La piccola comunità di scimmie utilizza martelli e incudini di pietra per rompere le noci, un comportamento sorprendente e tra i più sofisticati mai osservati tra gli scimpanzé.
In quell’area le grandi scimmie vivono allo stato brado, ma condividono il territorio e le sue risorse con la popolazione locale, che le protegge, credendole la reincarnazione dei propri antenati. In Guinea, infatti, gli scimpanzé sono rispettati e tradizionalmente ricevono in dono cibo, cosa che spinge alcuni di loro ad avventurarsi fuori dall’area protetta e ad addentrarsi negli insediamenti umani, dove talvolta possono attaccare. Ora, però, come spiega un anziano di Bossou, Michael Gamada Koïba, dopo la morte del capo della tribù, la gente del posto non sa più “che tipo di scimpanzé siano”.