Quasi 200 candidature per le elezioni municipali che si terranno il 27 ottobre in Cile sono state respinte dal Servizio elettorale locale (Servel) poiché figurano nel Registro nazionale dei debitori di pensioni alimentari. La maggioranza (109 su 196) di loro appartiene a partiti di opposizione (Cile Vamos, Partido Republicano, Demócratas, Amarillos e Partido Social Crisitiano), provocando un certo disagio nella destra cilena.
Nel Paese andino, gli uomini che non pagano o sono in ritardo nel versare l’assegno per il mantenimento dei figli vengono chiamati con accezione peggiorativa “papitos corazón”.
La ministra per le Donne e la Parità di genere, Antonia Orellana Guarello, ha sottolineato che i partiti hanno avuto tempo sufficiente per risolvere la questione, dal momento che la Legge sulla responsabilità genitoriale e il pagamento effettivo dei debiti (promossa dal governo del presidente progressista Gabirel Boric e in vigore da maggio dello scorso anno) consente ai debitori di uscire dal Registro pagando il debito o raggiungendo un accordo di pagamento.
Per i “papitos corazón” si annunciano tempi ancora più duri: tra le proposte al vaglio, quella di impedirgli le scommesse vietandone l’accesso ai casinò e agli ippodromi.
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